Una persona determinata, una Donna profondamente innamorata del nostro Sport e pronta a scendere in campo per dare una mano nello sviluppo del Canottaggio femminile. Senza interessi personali, con il loro scopo di aiutare il settore a diventare competitivo a livello internazionale. Antonella Corazza, olimpica a Los Angeles 1984 nel 4 di coppia con timoniere, è da poco rientrata in Italia dopo aver partecipato alla Head of the Charles nella specialità dell’otto e del quattro di coppia. Con la vogatrice della Canottieri Corgeno inizia qui il nostro dialogo.
“Ringrazio Karin Costant, coordinatrice e fondatrice dell’Internazionale Master per avermi chiamato, per la prima volta, nel 2011, ed Helen Frikmann, mio riferimento a Boston in quanto regista della composizione degli equipaggi con con donne/atlete di un certo livello, ex nazionale e con alle spalle risultati importanti”.
Vittoria nell’otto. “Non contente abbiamo battuto per un secondo un record che resisteva da anni! Queste donne hanno una umiltà che imbarazza, quelle meno titolate hanno vinto “solo” un paio di medaglie ai Mondiali Assoluti, eppure la loro semplicità, disponibilità è disarmante”. Argento nel 4 di coppia. “Abbiamo superato l’equipaggio che vinceva da sette anni ed abbiamo concluso nel migliore dei modi una lotta contro il vento. Sono tornata a casa con una valigia piena di sogni, idee ed esperienza. L’importante non è vincere, ma essere consapevoli di avere creato qualcosa, di aver lasciato un segno indelebile nei cuori e nella mente di tante persone, con le quali ho condiviso una grande passione!”.
Ora Antonella mette a disposizione del Canottaggio italiano tutta la sua energia. “Apprezzo e condiviso il programma di Giovanni Miccoli, soprattutto la sua decisione di separare i due settori maschile e femminile, con direttori tecnici e budget differenti. La mia esperienza in Nazionale è stata caratterizzata da vari allenatori, ognuno con il suo metodo e la sua personalità, ognuno con la sua opinione sulle donne. Allenatori “prestati” da altri settori ed equipaggi, senza conoscenza del mondo femminile”.
Antonella ci parla delle Donne nel Canottaggio. “Sono “speciali”, generose, oneste e determinate, ma sicuramente fragili, soprattutto in settori delicati quale il mondo delle leggere, dove non basta una dieta e la privazione del cibo per mantenere il peso, ma ci vorrebbe anche un sostegno psicologico al fine di garantire loro un futuro migliore”.
Giovanni Miccoli e la sua squadra. “Conosco Giovanni da moltissimi anni: ero una bambina quando remavamo in Nazionale insieme e lui è stato sempre una persona profondamente onesta e corretta. Non l’ho mai visto arrabbiarsi o comportarsi male con qualcuno, sempre sereno e calmo: inoltre nei suoi incontri, ancora adesso è capace di emozionare perché è una persona vera. Conosco, allo stesso modo, Antonio Baldacci e Fabrizio Ravasi: certo, la vita ti cambia, ma la base è quella, impegno ed onestà”.
Il settore femminile. “Ha bisogno di una spinta, di incoraggiamento, di fiducia: gli esempi li abbiamo avuti in passato dobbiamo solo risvegliare gli animi sopiti e dare speranze ad un settore che ha tantissime opportunità. Le donne sono uniche, polemiche per paura, ma di sicuro ti daranno il massimo di loro stesse se sai dare loro fiducia e stima”.