Tre ori, tre argenti, tre quarti posti. Undici barche su tredici in finale, più della metà dei finalisti e delle finaliste in medaglia. Il bilancio dei Mondiali Universitari di Poznan è più che positivo e Paolo Dinardo, storico caposettore, può andar fiero dell’interpretazione del suo coro.
Sono ancora le Donne a far la voce grossa. In copertina le imprese delle promettenti Under 23: da Rotterdam a Poznan, dall’Olanda alla Polonia e a festeggiare, questa volta il gradino più alto del podio dopo aver conquistato una settimana fa rispettivamente un bronzo e un argento, sono il doppio leggero femminile di Federica Cesarini (Canottieri Gavirate) e Valentina Rodini (Fiamme Gialle) e il due senza femminile di Ludovica Serafini e Carmela Pappalardo (CC Aniene). Oro e oro, come Federico Gherzi (SC Esperia), inarrestabile lepre del singolo Pesi Leggeri.
L’Italia si tinge altrettante volte d’argento nel 4 senza. Il primo arriva da quello leggero di Emanuele Giacosa, Pietro Cappelli (RCC Cerea), Giovanni Ficarra (CC Peloro) e Alberto Di Seyssel (Fiamme Oro), il secondo da quello “pesante” di Jacopo Mancini (Tevere Remo), Luca Lovisolo (RCC Cerea), Davide Mumolo (SC Elpis) e Stefano Morganti (CC Saturnia) e il terzo da quello femminile di Kiri-Edwina English-Hawke (CUS Torino), Benedetta Bellio (SS Murcarolo), Cecilia Bellati e Stefania Gobbi (SC Padova). Da sottolineare che questi tre equipaggi praticamente si sono ritrovati per la prima volta assieme domenica scorsa all’aeroporto di Poznan e sono gradualmente cresciuti allenamento dopo allenamento e gara dopo gara nel bacino del lago di Malta.
A dar ulteriore sostanza alla positività di questa trasferta, pure piazzamenti a ridosso della zona medaglia: i singolisti Federica Pala (CLT Terni) e Federico Garibaldi (SC Elpis), il doppio leggero di Matteo Mulas (CLT Terni) e Andrea Fois (CUS Pavia).
Meglio dell’Italia, nella classifica generale, solo i padroni della Polonia.