
“Sono stati 9 anni ricchi, intensi, durante i quali ho attraversato momenti di felicità e momenti di sconforto e, alla fine, il tempo è volato. Non potrò mai dimenticare le prime palate in Canottieri Varese, il primo titolo esordienti ed il primo Campionato del Mondo.
Poi l’arrivo a Como, da varesina, la prima qualifica olimpica per me e per l’Italia in due senza. Da Londra a Rio altri quattro anni per rivivere con occhi più coscienti la seconda Olimpiade”. E’ questa la prima parte della lettera ricevuta pochi minuti fa da Sara Bertolasi, prossima al ritiro dall’attività agonistica dopo aver stabilito un primato italiano: partecipare a due Olimpiadi consecutive in un’imbarcazione di Punta femminile.
Sempre nel 2 senza, prima con Claudia Wurzel e poi con Alessandra Patelli. “Questo viaggio l’ho percorso insieme a tutte le persone che, a proprio modo, hanno contribuito alla realizzazione di un sogno comune. Quello che ho ricevuto in questi anni è stato più di quello che ho dato… e di questo sarò sempre grata a tutto il mondo del remo, dello sport e della vita. Sento un velo di tristezza. Inizia per me una nuova fase della vita che ho voglia di interpretare con lo stesso ritmo che il canottaggio mi ha insegnato”.
Grazie a te Sara per l’impegno e la serietà con cui hai onorato sempre la maglia azzurra.
Grazie a te per aver dimostrato che il Canottaggio femminile può esser competitivo anche in campo assoluto e non solo giovanile.
Grazie a te per averci sempre creduto, anche quando in pochi ci credevano, e per aver deciso, 3 anni fa, di tornare a remare per l’Italia quando meditavi la possibilità di ritirarti già dalla fine delle Olimpiadi di Londra.
Grazie, personalmente, per la tua amicizia, per avermi fornito una concreta dimostrazione di stima nel febbraio 2013 e per le tante occasioni di confronto (a volte su fronti opposti) sui temi del Canottaggio che tanto ci stanno a cuore.
Buona vita (con Luca!).
Grande.