
E’ davvero un segnale di speranza per il futuro, ben consapevoli che un conto sono i Mondiali giovanili e un altro le regate internazionali assolute. C’è di mezzo un oceano, è vero, ma questi risultati ottenuti ai Mondiali di Rotterdam nel settore femminile vogliono dire qualcosa di importante. Intanto sono la testimonianza della grande mole di lavoro svolta da un gruppo di bravi tecnici, guidati da Claudio Romagnoli, capaci di valorizzare al meglio l’operato delle Società.
Claudio, come nel quadriennio 2009-2012, raccoglie alla fine i frutti dei suoi sforzi. Allora, il settore Junior maschile portò a casa la bellezza di tre ori in tre barche lunghe: 4 senza, 4 di coppia ed otto. Quest’anno le medaglie vinte dalle Donne Junior e Under 23 sono, in numero, addirittura superiori a quelli degli Uomini. Otto a sette. Qualcosa che non accadeva da molti anni, occorre infatti riavvolgere il nastro della memoria e tornare alla rassegna iridata Junior di Atene 2003. Allora la differenza fu di una medaglia mentre qui, se guardiamo la categoria Junior, contiamo cinque preziosi metalli femminili (19 atlete tornate a casa medagliate) mentre sono due (7 atleti tornati a casa medagliati) quelli maschili.
Tra le Junior, in copertina lo storico primo successo di una singolista (Clara Guerra) assieme al 2 senza Di Fonzo-Rocek, la crescita è stata davvero straordinaria rispetto a un mediocre Europeo dove l’Italia, nel settore femminile, raccolse, a parte il successo della barca della Canottieri Lario, solo un bronzo con il 4 di coppia. Tanti cambiamenti qui, come nel settore maschile diretto da Antonio Colamonici dove però c’è stato un arretramento: due ori e due bronzi a Trakai, un oro e un bronzo (due virtuali, l’incidente del 4 senza non cambia la sostanza del loro grande Mondiale) a Plovdiv. “Sicuramente si poteva fare meglio” dice il caposettore con un apprezzabile atto di onestà intellettuale.
Per le Under 23, abbiamo detto “crescita totale” e in prospettiva, per gli anni a venire, si confida molto nel doppio Cesarini-Rodini e, perché no, nel 2 senza cresciuto in casa Aniene: la prova di Serafini e Pappalardo è stata davvero emozionante e molto brave sono state anche le ragazze del 4 di coppia Pesi Leggeri a riconfermarsi sul tetto del Mondo.
Alla luce di questi traguardi storici, raggiunti spazzando via critiche anche durissime nei confronti delle sue scelte pre-mondiale, spiace ancora di più il fatto che Claudio, sempre oggetto di grande considerazione da parte del DT, non sia più attualmente alla guida del settore femminile assoluto. Magari potrà tornare a occupare quel posto proprio con le ragazze di Rotterdam, forte dell’esperienza maturata anche in quel triennio chiuso con la grande delusione di Aiguebelette. Magari a bordo del solito vecchio tandem con l’amico Paolo Dinardo per applicare finalmente un progetto di ampio respiro per lo sviluppo dell’alto livello. Ma a questo, prima di tutto, dovrà pensarci la politica federale riservando le giuste risorse.
Hai detto bene Marco. Pensa se la FIC avesse avuto più interesse per il settore femminile cosa sarebbe successo. Queste vittorie sono un dato di fatto incontestabile perchè hanno sdoganato una volta per tutte l’immagine delle povere atlete italiane, piccolotte ed incapaci di raggiungere il podio se non in casi isolati: chiunque prenderà in mano il timone della FIC per il prossimo quadriennio dovrà tenerne conto
Negli altri Paesi gli atleti non vengono spremuti a livello juniores…tutto qua..in Italia vinciamo negli junior….e appendiamo il remo al chiodo spompati …dopo un paio di anni
Se mi permetti Pasquale io penso che sia piu un problema di opportunità. E vero che, come dici tu, c’è un po’ troppa enfasi sul risultato da junior, ma vedi che altre nazioni hanno dei buoni risultati e continuano ad averli una volta che passano senior. Secondo me c’è un duplice problema. Prima di tutto non offriamo opportunità al giovane di poter continuare sport e farsi una cultura o un futuro. L’unica opportunità è attraverso i gruppi sportivi delle forze dell’ordine che praticamente ti relega ad una carriera piuttosto prevedibile, mentre in altri paesi sport e studio sono visti in simbiosi. Il secondo il problema e connesso al primo e al tipo di organizzazione del lavoro che abbiamo in Italia. Nel senso che quando smettiamo di fare canottaggio difficilmente avremo l’opportunità di inserirci nell’ambito lavorativo. In molti altri paesi il tuo passato sportivo agonistico e vissuto come un valore aggiunto e ti aiuta ad essere assunto in posizioni di responsabilità. Da noi in generale conta poco.
Che ne dici?
Marco Bovo
In effetti in ambito assoluto femminile è stato il solito disastro, non cerchiamo sempre solo di vedere quello che fa più comodo.
La statistica non è una semplice opinione, Romagnoli continua a vincere con i suoi atleti.
Non capisco come si possa dare il settore femminile senior ad un tecnico che negli anni precedenti ha conseguito risultati nel settore maschile junior da far invidia al centro scuola LIPSIA della ex DDR.
Chi era il responsabile federale junior di quei campioni che ad oggi nel 2016 hanno vinto una medaglia a Rio?
E’ una domanda che rivolgo direttamente agli atleti medagliati a RIo 2016 nel quattro senza e nel due senza, quando eravate junior chi era il vostro tenico federale ?
Sinceri complimenti al tecnico Romagnoli.
Visto che nessuno ha il tempo di rispondere ho curiosato ed ho trovato soddisfazione alla domanda contenuta nei miei commenti.
Gli atleti medagliati a Rio sono passati quasi tutti o tutti sotto le direttive di Romagnoli quando appunto erano junior.
Non ha un gran valore statistico ma mi sembra comunque interessante.
STEFANO OPPO Campione del Mondo Junior 2012
2012 WORLD ROWING CHAMPIONSHIPS – PLOVDIV, BUL
CLASS RACE FINAL TIME
JM4- ITA FA Final 1 06:12.430
Commissario tecnico della squadra junior ANNO 2012: CLAUDIO ROMAGNOLI.
MARTINO GORETTI Campione del Mondo Junior 2003
2003 WORLD ROWING JUNIOR CHAMPIONSHIPS – ATHENS, GRE
CLASS RACE FINAL TIME
JM4- ITA FA Final 1 05:54.050
Tecnico federale Responsabile del settore senior di punta
ANNO 2003 :ClAUDIO ROMAGNOLI
lIVIO LA PADULA
2002 WORLD ROWING JUNIOR CHAMPIONSHIPS – TRAKAI, LTU
CLASS RACE FINAL TIME
JM4- ITA FA Final 3 06:34.500
Tecnico federale Responsabile del settore senior di punta
ANNO 2002 :ClAUDIO ROMAGNOLI
GIOVANNI ABAGNALE Campione del Mondo Junior 2012
2012 WORLD ROWING CHAMPIONSHIPS – PLOVDIV, BUL
CLASS RACE FINAL TIME
JM8+ ITA FA Final 1 05:47.840
Commissario tecnico della squadra junior ANNO 2012: CLAUDIO ROMAGNOLI.
MARCO DI COSTANZO
2010 WORLD ROWING JUNIOR CHAMPIONSHIPS – RACICE, CZE
CLASS RACE FINAL TIME
JM8+ ITA FA Final 3 05:41.040
2009 WORLD ROWING JUNIOR CHAMPIONSHIPS – BRIVE-LA GAILLARDE, FRA
CLASS RACE FINAL TIME
JM8+ ITA FA Final 3 05:46.700
Commissario tecnico della squadra junior 2010: CLAUDIO ROMAGNOLI.
Ho dimenticato di firmare.
Daniele Panicucci
Parlando di statistica trovo le tabelle di questo link molto interessanti
http://www.anacc.org/new/1_news/2016/160829b.shtml
Qualcuno ha le tabelle maschili?
Credo che questi dati siano fondamentali per fare una fotografia, precisa e realistica, dell’attuale “gestione del capitale umano” del nostro canottaggio.
In Italia ci sono ottimi Allenatori, perlomeno quanto ci sono ottimi Atleti…
In federazione si sono susseguiti per anni, capisettore, collaboratori e tirapiedi vari, figli del mero scambio politico e di favori.
Ogni 4 anni ci sono le elezioni e da qualche parte i voti devono pur venir fuori.
Sappiamo tutti che è stato e che continua ad essere cosi in molti casi, per posizioni sempre più di rilievo.
Romagnoli è la dimostrazione,invece, che chi sa, e fa bene, lascia il segno sia nelle statistiche, sia nella vita degli atleti.
Altri casi, purtroppo, sono la conferma che la meritocrazia “non sempre” è al primo posto come metodo di giudizio e di selezione!
Se il fallimento di alcuni settori del canottaggio traspare dai risultati degli atleti…ma parte dalla politica federale… passa sicuramente anche dal lavoro dei capisettore e dei collaboratori scelti.
L’Italia era un “piccolo gigante” del canottaggio mondiale, ad oggi è un grande punto interrogativo, autoreferenziale ed autocelebrativo.
A breve ci saranno le elezioni….
ed a prescindere da chi sarà eletto..
ho paura che verrà girata la tovaglia per non far vedere le macchie, e che a tavola sederanno i soliti commensali con i loro preferiti.
Enrico Caponi