Da padroni a semplici battistrada. Gran Bretagna e Nuova Zelanda tornano con i piedi per terra. A Londra, da sole, spolparono il Mondo prendendosi un terzo (9 GBR e 5 NZL) del medagliere e metà (4 GBR e 3 NZL) degli ori. A Rio il loro strapotere è quasi dimezzato: 8 metalli (5 GBR e 3 NZL), di cui 5 (3 GBR e 2 NZL) del valore più pregiato. Vincere 4 senza e otto maschile, certamente, è indice della grande forza britannica ma sicuramente, nella stanza dei bottoni, c’è chi riflette sulla magra figura dei Pesi Leggeri (nessuna barca in finale) e un risultato complessivo deludente nella Coppia dove è solo il doppio femminile a salire sul podio. Meglio tra l’altro le Donne, per quantità, rispetto agli Uomini ed è davvero l’arma in più per rimanere in vetta all’Olimpo dato che nessuna nazione conquista più di due medaglie in campo maschile e, quindi, con i suoi due bronzi, da questo punto di vista, l’Italia è alla pari con altre 7 nazioni.
Svanisce l’effetto Londra, quindi, ma anche la Nuova Zelanda, acciuffata dalla Germania, non può dire di star meglio. Per questione di millesimi, i kiwi conquistano il loro secondo oro con Drysdale dopo quello scontatissimo di Murray e Bond nel 2 senza. Ma per il resto, a parte il bronzo del 2 senza femminile, tanta sofferenza se pensiamo che ad Aiguebelette i metalli olimpici sono stati addirittura 7. Cosa è mancato? Intanto il pesantissimo tonfo del doppio femminile, da campione mondiale a dodicesimo, e poi quello maschile, terzo in Francia e fuori dalla finale quest’anno. Giù dal podio le iridate del doppio leggero e le vicecampionessa dell’otto. Così 2 delle preventivate 5 medaglie non sono arrivate e sarà interessante capire se anche qui sarà avviata un’accurata riflessioni sugli errori commessi. Drysdale ha 38 anni, Murray 34: urge inventare nuovi marziani!