Mahe all’ultimissimo respiro, per Kim una passeggiata

canottaggiomania_drysdale_martinL’Olimpiade si chiude con la super sfida Gran Bretagna-Germania nell’otto. In palio anche la vittoria del medagliere e sono gli inglesi a esercitare, sin dalla partenza, la loro supremazia con una palata più agile e sciolta.  I tedeschi soffrono il vento, hanno persino problemi di direzione e riescono ad avvicinarsi solo negli ultimi 500 metri: da un lato perché il capovoga Satch e compagni hanno il lusso di poter gestire un vantaggio superiore ai 2 secondi e mezzo, dall’altro perché l’Olanda preme tantissimo.L’analisi del medagliere la faremo, per intero, domani ma il risultato della Gran Bretagna, cinque medaglie, è inferiore ad aspettative e programmi al punto tale che in diretta TV un vogatore dell’Ammiraglia ha rivolto un appello ai vertici dello sport britannico affinché non vengano tagliati i fondi per il prossimo quadriennio. GBR, certamente, non era chiamata a ripetere l’exploit londinese (nove medaglie: 4 ori, 2 argenti e 3 bronzi) ma doveva conquistare 6  medaglie. Comunque, giù il cappello per Jurgen Grobler, il tedesco di Magdeburgo alla guida del settore Senior dal 1993. Dopo Aiguebelette, rivoluzione nella Punta per allungare la striscia di ori olimpici consecutivi nel 4 senza  (quinta vittoria consecutiva) e oggi può pure festeggiare la vittoria nell’otto. Mancava da Sidney 2000.

L’otto femminile degli Stati Uniti, imbattuto dal 2006, è sempre bello “come cervo che esce da foresta”. Parole di Vujadin Boskov. Non hanno le treccine di Ruud Gullit ma tanta, tantissima qualità nel venire fuori, prendere per i capelli le canadesi (fuoco di paglia, finiranno quinte) ed andare a… comandare! A un certo punto, diventa interessante solo il fuoco incrociato Gran Bretagna-Romania. A spuntarla, per 12 centesimi, sono le inglesi.

A mani basse, Kim Crow, da sposata Brennan. Il successo nel singolo femminile, abbastanza scontato alla vigilia, è larghissimo. Tre secondi ai 1500 sulla statunitense Stone e si mangia le mani la neozelandese Twigg. La sveglia suona molto tardi e così la cinese Duan può ben difendere il bronzo respingendo gli attacchi della rivale per 35 centesimi.

Difficilmente prenderà sonno, questa notte, il croato Damir Martin. Realizza lo stesso identico tempo del campione olimpico uscente, Mahe Drysdale, ma per una differenza pari a un quarto di pallina deve accontentarsi dell’argento. Partenza-bomba di Martin, il neozelandese è costretto a tessere una trama complessa:  un opaco Synek gli cede il passo e poi, una volta raggiunta la prima posizione, sembra fatta per la riconferma. Invece no, Martin si riprende e mette a serissimo repentaglio lo strapotere di Mahe. Lunga attesa, i millesimi premiano Mahe. Sorrisone, ma che spavento! Damir sfiora il secondo oro per la Croazia dopo quello dei fratelli Sinkovic nel doppio. 38 anni Drysdale, 28 Martin: Tokyo 2020, probabilmente, non li rivedrà di fronte per una spettacolare rivincita. Peccato!

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