Condizioni del Lagoa Rodrigo de Freitas proibitive, l’Italia non si scompone e in maniera molto intelligente, dimostrando davvero grande carattere, conquista l’en plein dei pass per le semifinali. I gravi problemi di stabilità, con la scelta conseguente di tirare il freno per evitare brutte sorprese, del 2 senza della Nuova Zelanda la dicono lunga sulle difficoltà affrontate da tutti i partecipanti. Qui, in questa gara, prendiamo subito atto del buono stato di forma della nostra barca: Marco Di Costanzo e Giovanni Abagnale prendono il coraggio a due mani, per citare una frase propria del miglior presidente della storia della FIC (Paolo d’Aloja), e staccano
pesantemente i loro avversari. Anche senza ribaltarsi, mai e poi mai quell’impaurita Serbia avrebbe potuto raggiungere i vogatori azzurri. Ottimo approccio, grande aggressività: Marco e Giovanni, al loro esordio in un’Olimpiadi mettono in mostra la “glacialità” dei veterani che non si fanno spaventare da un campo di regata infame. Secondi, dietro ai neozelandesi, e in carrozza verso la semifinale. Da notare, anche, l’affermazione della Francia, capace di staccare pesantemente la Gran Bretagna mentre l’Olanda viene, a sorpresa, spedita ai recuperi dalla Romania. Australia, Sudafrica e Repubblica Ceca avanti nell’ultima eliminatoria.
Grande prova anche del 4 senza Pesi Leggeri, di tutt’altro spessore rispetto ai tentennamenti delle prove di Coppa del Mondo. Pochi decimi, all’arrivo, su Cina e Svizzera (campione del mondo) ma d’importanza capitale per il proseguimento del cammino di Pietro Ruta, Livio La Padula, Martino Goretti e Stefano Oppo. Il primo posto, difeso con i denti, potrebbe garantire loro corsie migliori di qui in avanti: fatto importantissimo vista la situazione di precarietà dovuta alle bizze del Lagoa Rodrigo de Freitas. Anche qui, come per il 2 senza, è decisivo l’atteggiamento mentale e bisogna render merito anche alle preziose indicazioni dei tecnici federali per affrontare una batteria difficile nel modo giusto. Vittorie nette, negli altri confronti, per Danimarca e Nuova Zelanda.
Francesco Fossi e Romano Battisti offrono un rendimento lineare. Sempre terzi, senza troppo soffrire gli attacchi della Gran Bretagna pur se abbastanza lontani da Nuova Zelanda e Azerbaigian. Gara di controllo per un equipaggio abituato a non giocarsi da subito tutte le sue migliori carte ma crescere gradualmente, giorno dopo giorno, nel corso delle competizioni importanti.
Nel complesso, un’Italia dal grande carattere, un salvagente importantissimo per non affondare in quelle acque. Un salvagente che non tutti, parliamo dei nostri avversari, ieri hanno dimostrato di possedere.
Foto Mimmo Perna