L’Olimpiade di Eros

gorettiL’attento occhio di Ferruccio Calegari, oggi in edicola con un servizio pubblicato da “Il Giorno”, non può non stimolarci. Sulla nostra pagina Facebook, qualche giorno, abbiamo parlato dei La Padula, padre Antonio e figlio Livio, ma non possiamo dimenticare che Rio de Janeiro accoglierà i Goretti. Martino, compagno di 4 senza leggero proprio di Livio La Padula, ed Eros, CT dell’Ungheria con il supporto dell’amico e pluricampione mondiale Francesco “Ciccio” Esposito. 
Un quadriennio da giramondo, pur essendo Eros molto attaccato alla sua Mandello del Lario e alla Moto Guzzi. Prima il Messico e poi l’Ungheria con cui, a Lucerna, qualifica singolo (Molnar Petervari) e due senza maschile (Juhasz-Simon). I vogatori magiari saranno in gara già domani nella prima sessione di batterie. Un’impresa certamente non semplice dato che in Svizzera nessuna nazione, nemmeno le corazzate Nuova Zelanda e Gran Bretagna ad esempio, è riuscita a qualificare più di due imbarcazioni.

Eros, nonostante ci appaia mite e calmo, è allenatore di forte personalità e smisurata passione.  L’Olimpiade è il coronamento non solo di un progetto tecnico ma anche di un grande sogno personale. A 59 anni, uno splendido punto di partenza per chi, sconfiggendo due tumori allo stomaco, può ancora fare molto per la crescita del nostro Sport. All’estero e, perché no, magari un giorno nuovamente in Italia.

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