Siamo alla vigilia della partenza delle Olimpiadi. Stasera la cerimonia d’apertura, domani le prime batterie con il Lagoa Rodrigo de Freitas tenuto a battesimo dal 2 senza Di Costanzo-Abagnale, dal doppio Battisti-Fossi e dal 4 senza leggero di Pietro Ruta, Livio La Padula, Martino Goretti e Stefano Oppo. Nell’ultima settimana, in questa “casetta”, non s’è parlato d’altro che di Rio de Janeiro, ma non dal punto di visto della stretta cronaca bensì attraverso le emozioni derivate dalle esperienze dei nostri canottieri. Una scelta, spero, apprezzata.
La lunga attesa sta per finire, quasi 4 anni di preparativi tra raduni, gare nazionali e internazionali. Quattro stagioni intense e particolari anche per chi scrive e cerca, attraverso questo blog, di offrire un prodotto di qualità agli amanti del Canottaggio. Fatti, storie, opinioni, emozioni, gioie, delusioni: il nostro mondo a 360 gradi, in tutta la sua ricchezza e complessità. Nel maggio 2013, lanciando CanottaggioMania, sognavo di parlare di “rose e fiori”, di soffermarmi quasi esclusivamente su racconti di vita, su buoni esempi e buone pratiche. Qualcosa, a ripensarsi oggi, di impossibile per svariate ragioni. Intanto perché il popolo di vogatori e vogatrici di tutta Italia è alla ricerca, costante, di Verità. Stimolato da molti, dopo i primi mesi di questa pubblicazione on-line, ho corretto il tiro e cercato di approfondire vicende, accompagnandole volentieri con personali punti di vista. Rispettabili, criticabili…
Quel che è certo è che CanottaggioMania esiste oggi perché ci sono legami oppure chiamatele affinità elettive, oscillanti continuamente tra passione e ragione, rimaste integre nonostante i cambiamenti. Nelle mie tre vite di giornalismo remiero, la prima da incendiario (2006-2008) con CanottaggioVero, la seconda da pompiere (2009-2012) in FIC e la terza da più moderato incendiario con CanottaggioMania, ho avuto la fortuna di condividere momenti belli e anche brutti con ragazzi e ragazze, oggi uomini e donne, che mi hanno aiutato a crescere. Non “lisciandomi” dicendomi “ma quanto sei bravo” ma facendomi capire quando e come sbagliavo, aiutandomi a conoscere più da vicino (pur se vivendo lontano o lontanissimo dal mondo remiero come oggi) il nostro Sport.
E’ a voi che voglio dire personalmente GRAZIE. Oggi siete a Rio de Janeiro, a casa vostra o in vacanza: con ognuno di voi c’è stata condivisione ed ho potuto così ampliare un bagaglio, quello del mio amore per il Canottaggio, che a febbraio 2013 pensavo fosse destinato progressivamente a svuotarsi.