
Nato pronto e la ragione principale risiede nella sua forma mentis. Abituato a lavorare anche duro, questo laghée di 29 anni. La vita lo ha messo di fronte a tante prove, anche complesse ma superate sempre con la necessaria dose di coraggio. Di legna per il suo futuro tanta ne ha messa in cascina il buon Pietro Ruta e non solo perché per un certo periodo della gioventù ha fatto anche il falegname. A Rio de Janeiro, per il nostro 4 senza Pesi Leggeri, servirà anche la sua freddezza di nervi, la sua capacità di prender di petto le difficoltà senza fermarsi troppo a eseguire calcoli di convenienza.
Pietro, in questo somiglia un po’ a Luca Agamennoni, è l’uomo dell’ultimo minuto. La prima Olimpiade coincide con l’esordio internazionale assoluto in una specialità olimpica. Credo sia successo davvero a pochi. Nel luglio 2012 Lorenzo Bertini è costretto a dare forfait ed ecco il “nostro”, forte del rodaggio in singolo (argento al Mondiale di Bled 2011) e della manciata di esperienza raccolta dal sacco del pontederese e di Elia Luini durante i vari raduni collegiali, salir sul doppio leggero a Londra 2012. Fretta per il poco tempo a disposizione ma anche furia per il desiderio di dimostrare il proprio valore. Ho ancora negli occhi il suo volto scuro e incazzato dopo la sfortunata semifinale, una rabbia trasformata in energia per la successiva finale B vinta a mani basse. Voleva certamente di più da una Eton Dorney lasciata comunque con la consapevolezza che nessuno avrebbe tagliato il suo filo di Olimpia.
Passare da Elia Luini ad Andrea Micheletti, da prodiere a capovoga, significa trasformarsi da pulcino in chioccia. Tre anni intensi, tre anni di finali elettrizzanti nel doppio Pesi Leggeri. Gli argenti in Coppa del Mondo a Lucerna e Varese, i quarti posti ai Mondiali di Chungju ed Amsterdam, in questo caso frutto avvelenato di un campo di regata irregolare, e il quinto ad Aiguebelette.Poi, tra alti e bassi, l’avventura prosegue sino a giugno 2016. La nuova coppia Micheletti-Miani centra il podio a Poznan e così finisce il quadriennio di Peppo sul doppio Pesi Leggeri. Quattro anni esatti, segnati da date anomale: un mese prima di Londra 2012 e sei settimane prima di Rio de Janeiro.
Pietro a piedi? No, lottare sempre con il coltello tra i denti è una prerogativa. Poche parole, tanta sostanza e voglia. Ruta, alla luce delle nuove prove volute dall’area tecnica, andrà in Brasile. Il mezzo è diverso, non più il doppio ma il 4 senza leggero, ma le grandi motivazioni, la serietà e l’applicazione rimangono le stesse. Ancora da capovoga, le metterà a disposizione di Livio La Padula, Martino Goretti e Stefano Oppo.