
Si muove la nostra Federazione, quella internazionale (FISA), a seguito degli scossoni del caso Russia. Occorre farsi trovar pronti, in caso di pesantissime sanzioni: non solo l’esclusione totale ma anche di squalifiche di nuovi canottieri, oltre al campione olimpico del 4 di coppia di Atene 2004, pur se il vecchio saggio Spracklen metterebbe la mano sul fuoco in merito all’innocenza dei suoi ragazzi.
Opinione legittima del tecnico canadese, così come altrettanto fondata è la richiesta di chiarezza da parte degli addetti ai lavori. Per quanto ci riguarda, il pensiero va naturalmente alla nostra Ammiraglia, rimasto fuori d’un soffio dai Giochi Olimpici e primo interessato a un eventuale ripescaggio. Ragazzi che devono esser rassicurati su un unico e fondamentale punto: la Russia, quinta ad Aiguebelette, ha rispettato le regole oppure no?
Comunque FISA ha avviato, mercoledì 20 luglio, le seguenti azioni.
1) richiesta alla WADA di prove relative all’eventuale coinvolgimento di altri vogatori all’interno del rapporto MCLaren;
2) revisione completa dei test Anti-Doping del Canottaggio russo dal 2011 a oggi;
3) assegnazione di incarico a consulente, esterno ed indipendente, per la verifica delle azioni legali;
4) lettera al CIO per verifica termine riallocazione pass olimpici nel caso di squalifica totale della Russia dai Giochi Olimpici, in quanto la Russia ha acquisito il diritto di poter schierare 5 (erano sei prima della squalifica del 4 di coppia) barche alle Olimpiadi e 2 alle Paralimpiadi;
5) oggi riunione per scambio di informazioni con i vertici delle altre federazioni mondiali prima di incontrare i massimi esponenti della Wada
Mi spiace per Spracklen ma purtroppo quando il governo diventa il amggior artefice del doping anche le persone oneste (come mi auguro siano i canottieri russi) ne vengono coinvolte e debbono pagare. Sarebbe un errore gravissimo non andarci con la mano pesante e lancerebbe un messaggio estremamente negativo se la federazione russa la passasse liscia. Incoraggerebbe altre federazioni a seguire l’esempio. Darebbe l’ombra di dubbio su un otto che non camminava neanche a spingerlo che adesso compete per le medaglie. Per carita puo essere per la bravura di Spracklen (personalmente non ci credo) ma alla fine avremmo sempre il dubbio sull’onesta del sistema.
Quello che mi auguro è che la federazione russa non sia solo un esempio ma che un inizio di un controllo a tappeto su tutte le federazioni in modo da eliminare quelle meno oneste dalla competizione mondiale.
Marco Bovo