Nove anni e quattro mesi. E’ la condanna totale del Tribunale Nazionale Anti Doping del Coni nei confronti dei 4 atleti del gruppo olimpico e paralimpico a giudizio. Ieri i 2 anni a Lucilla Aglioti per la positività all’Idroclorotiazide, in precedenza i 16 mesi a Vincenzo Abbagnale per le tre ammonizioni dovute al salto dei controlli, i 2 anni a Leone Maria Barbaro per la presenza di clostebol metabolita e i 4 anni a Niccolò Mornati per la positività all’anastrozolo.
Il disastro d’immagine è completo, ma pare non sia ancora ben quantificato da una Federazione più attenta ad celebrare la propria apparente solerzia, vedi l’Abbagnale “monitorante” da tempo la situazione Russia (ma allora perché parte dell’otto viene congedato dopo Henley?) piuttosto che a informare, in maniera trasparente e tempestiva, i propri tesserati. La notizia della pena comminata a Lucilla Aglioti, infatti, la scopriamo grazie alla segnalazione di un nostro lettore. Ci chiediamo poi perché questo Consiglio Federale fa le sue opportune valutazioni a maggio, in merito al gravissimo ed annoso tema Anti Doping, ma poi, a leggere i racconti dell’ultima seduta, nemmeno vi dedica un minuto a luglio.
Se l’attenzione al dialogo con le Società, molte delle quali insoddisfatte per l’andamento di questo travagliato quadriennio indipendentemente da questi fatti terribili, fosse costante, se esistesse una reale trasparenza forse potrebbero esserci anche le condizioni per superare questo momento con le attuali risorse umane espresse da questa Federazione. Andando avanti di questo passo, con quest’inerzia, resterà soltanto il triste primato. I nove anni ed i quattro mesi.
Che commento si può lasciare?? I fatti si commentano da soli, purtroppo. Come si dice?? Ai posteri l’ardua sentenza???