Non la sterile polemica, ma una seria critica costruttiva per iniziare a porre fondamenta più solide per la FIC 2017-2020. Partendo da una premessa. “Questo quadriennio che sta volgendo al termine ci lascia perplessi e preoccupati per non dire delusi. Il malcontento che serpeggia negli addetti ai lavori mai come in questo momento è più che giustificato”.
Enzo Ademollo si rivolge a Giuseppe Abbagnale, l’uomo a cui riconferma stima e fiducia in qualità di “bandiera del Canottaggio Italiano”, e ai futuri candidati alla presidenza della Federazione ponendo la sua lente di ingrandimento su alcuni importanti aspetti di cambiamento: una direzione tecnica con esperienza internazionale, il decentramento, una chiara divisione tra alto livello e club, l’attività giovanile, il cartellino di appartenenza degli atleti, il Consiglio Federale e la formazione dei dirigenti.
In sintesi, per Ademollo, “serve un cambio di rotta”.
Otto punti sottoposti all’attenzione delle Società e degli appassionati. E’ possibile esprimere, in questo caso, la propria preferenza (d’accordo o non d’accordo) con, in aggiunta, il proprio pensiero in forma anche anonima.
L’uomo di San Miniato, in diversi quadrienni membro del Consiglio Federale, precisa di non aver alcun tipo di obiettivo personale, “nè in qualità di Presidente né di Consigliere”, per il proprio quadriennio ma di aver svolto quest’approfondito lavoro in nome della sua passione per il Canottaggio. Le proposte sono, da oggi, nella casella di posta di tutte le Società italiane.
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