Clamoroso, ma mica tanto… Hans Obreno nega a Mahe Drysdale la possibilità di agguantare l’australiano Stuart MacKenzie’s a quota 6 successi nella Diamond Challenge Sculls.
Henley di lacrime per il campione olimpico neozelandese, la finalissima si risolve allo sprint! Più benzina nella barca del singolista belga, fresco di qualificazione olimpica a Lucerna, negli ultimi 200 metri: Drysdale, di fatto, resta completamente a secco. “Sono veramente dispiaciuto per come ho remato a Henley ma posso dire di aver appreso importanti elementi in vista dell’ultimo mese di preparazione per Rio – spiega super Mahe a WorldRowing – Non è sorprendente il fatto che il record di MaxKenzie stia resistendo da così tempo: quest’anno la regata è stata davvero estremamente competitiva.
629 equipaggi, 27 nazioni. Un’Olanda presente con 2 senza, 4 senza e otto ai nastri di partenza della prossima Olimpiade. Tre quarti di imbarcazione a favore degli orange in finale contro un giovane equipaggio inglese in via di promettente sviluppo. Equipaggio vincitore del confronto contro l’Italia: Italia che noi pareva esser barca azzurra in quanto vicinissima parente (7 atleti su 9 confermati) di quella che ha sfiorato Rio, compreso anche coach Vittorio Altobelli, ma che apprendiamo da fonti federali, invece, esser un “otto misto societario”. Bella esperienza anche per Josè Casiraghi (Milano) e Paolo Ghidini (Sebino), impegnati nel 2 senza, ma in generale per tutti i nostri vogatori in quanto l’atmosfera di Henley è qualcosa che fa bene sia all’anima sia al corpo.