Sedici mesi di squalifica per Vincenzo Abbagnale, due anni per Leone Maria Barbaro. Ecco le (purtroppo attese) brutte notizie, ecco le decisioni della prima sezione del Tribunale Nazionale Antidoping. Quella di oggi, relativa al vogatore della Marina Militare e figlio del presidente federale Giuseppe, registra il totale accoglimento della richiesta del procuratore Tammaro Maiello. Vincenzo, saggiamente, aveva deciso di rinviare il ricorso al TAR (annunciato lo scorso 3 giugno), contro la contestazione della terza mancata reperibilità dell’1 febbraio, e di affrontare così il verdetto della giustizia sportiva. Sollevando così dagli imbarazzi il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che così recentemente si era espresso nel corso di una riunione della Giunta. “Non voglio essere ipocrita, quando ho letto del ricorso al Tar c’è stato un elemento di forte imbarazzo. Detto questo, sono felice di avere altrettanto letto che la cosa al momento è soprasseduta. Mi auguro che la cosa sia chiusa. All’interno del nostro mondo uscire fuori di un certo tipo di regole non può che creare imbarazzo, tanto più se sei figlio di un presidente federale”,
La squalifica scadrà il 19 ottobre 2017, quindi oltre all’Olimpiade 2016 Vincenzo non potrà partecipare neppure al Mondiale di Sarasota che si svolgerà nell’ultima settimana di settembre 2017. Naturalmente, ci sarà la possibilità di appellarsi per ottenere uno sconto di pena. Stesso discorso per Leone: l’atleta della Tirrenia Todaro potrà rientrare sulla scena agonistica soltanto dopo l’1 marzo 2018 in quanto sospeso in via cautelare a partire dal 2 marzo 2016 a seguito della positività al Clostebol Metabolita accertata nel corso di un raduno federale a Sabaudia.
dispiace moltissimo, sopratutto immaginando lo stato d’animo del Presidente.
DURA LEX,SED LEX !!!!
Dispiace, ma la legge non ammette ignoranza..