Marcello l’usato sicuro

canottaggiomania_Miani_Marcello“Mi ero preso una bella pausa di riflessione”. Così, su Twitter, Marcello Miani commenta oggi il suo ritorno sul podio nel doppio leggero in Coppa del Mondo assieme ad Andrea Micheletti. Sette anni dopo  e allora fu con Elia Luini.
A volte un po’ ruvidello,  a volte un po’ sulle sue: in sintesi, un carattere non facile, uno che non si fa “addomesticare”, uno che è sempre molto diretto nel sostenere il proprio pensiero. Anche il più scomodo nei confronti del suo interlocutore e non importa se si tratta di un compagno di squadra o, perché no, di un allenatore. Non farà politica, in futuro, perché Marcello tutto al più si spezza ma di certo non si piega. Non è uomo avvezzo al compromesso.

Nel 2011 scende dal singolo e sale sul 4 senza. Dalla coppia alla punta: San Pietro in Vincoli festeggerà prima l’argento in Coppa del Mondo a Lucerna e poi, un mese e mezzo dopo, il proprio beniamino diventato vicecampione del mondo. Un’Olimpiade infelice, il matrimonio con la sua Irene (e con esso un anno remiero sabbatico) e infine il ritorno al singolo: da Lake Karapiro 2010 ad Amsterdam 2014, è ancora oro. Passando pure attraverso una polmonite. Poiché è giusto che un percorso di completa rinascita superi anche qualche stazione di via crucis ecco il Mondiale di Aiguebelette dove, per ragioni diverse, Miani scopre quanto possa esser amaro sentire, per ultimo e non per primo, la trombetta dei giudici FISA al termine di una finale iridata.

Il resto è storia d’oggi, con la bella finale di Poznan giocata sempre in attacco e mai in difesa da audace capovoga. Avevamo scritto, a fine aprile, che lasciarlo consumare in panchina era un lusso che questa Nazionale non poteva permettersi. Ora testa al lavoro, assieme ad Andrea e Pietro Ruta e naturalmente Antonio La Padula, per continuare l’opera di costruzione del doppio leggero più forte, magari anche in grado di metter ansia o paura anche ai soliti antipatici francesi.

E tornando a stamattina, un ultimo pensiero per suo papà Luciano, che chissà dove da lassù avrà brindato un’altra volta.

6 pensieri riguardo “Marcello l’usato sicuro”

  1. Su Marcello tanto di cappello ( scusate la rima) ma in silenzio ha continuato a tener duro, ora si pone il problema di Ruta anche lui ottimo atleta. Forse una soluzione ci sarebbe ma andiamo di nuovo a parlare del 4-pl e quindi sarò breve. Siccome a Rio dovremmo andare per vincere almeno una medaglia nei pl, perchè non provarlo sul 4-pl, tanto perso per perso un tentativo si potrebbe fare, magari si rimane fuori dalla finale lo stesso ma almeno lo si prova, perche portarlo solo come riserva mi sembra mortificante. Così con alcuni cambi, magari azzeccati ci presentiamo alle Olimpiadi con due equipaggi forti effettivamente come letto prima i dispari sul 4- non è che siano dei fulmini di guerra.

    1. CARO DIRETTORE LA MURA DA TIFOSO DI MIANI E SUO AMMIRATORE LE DICO QUESTO : Miani forse meritava già prima di salire sul doppio e tutti questi commenti sul 4-pl non li capisco , sono uno stimatore della tecnica di voga di Tuccinardi e direttore è impensabile cambiare quel capovoga . Come nessuno a questo punto di tutta la squadra .
      A presto . Gianluca .f

  2. Sono d’accordo con Andrea, Ruta merita di andare alle olimpiadi come titolare, anche perchè a pozdam Micheletti Miani e Ruta hanno conquistato una medaglia dopo essersi allenati senza polemiche e in silenzio, mentre il 4PL ha scritto e chiacchierato a destra e a manca, per poi dopo due mesi da Varese giungere ultimi e staccati da tutti, compreso il loro capovoga che sempre da Varese non ha combinato nulla.

    1. Paolo sono d’accordo con te , però la barca andava bene a piediluco molto bene era tra le più veloci e non lo è mai stat in passato adesso bisogna che lavorino forse con un po più di serenità.

      1. Ma a piediluco saranno stati tutti in peso? Perché in finale è stata evidente la difficoltà nella seconda metà di gara. Sono d’accordo anch’io che ruta andrebbe provato, le prove vanno fatte subito senza perdere tempo, si vede in due uscite se cambia qualcosa. In fondo hanno scelto un capovoga con 2 da 2000.

  3. Io credo che questa gestione e in particolare questo direttore tecnico non scelga chi mettere o non mettere su una barca olimpica qualcuno affidandosi ai consigli o alle indicazioni di un atleta come quello a cui tu fai riferimento, credo che con La Mura nessun atleta sia così intoccabile o indispensabile da poter scegliere i suoi compagni di barca, lo stesso Abbagnale fu mandato a casa ad un mese dall olimpiade quando era sull 8

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