
Il Consiglio Federale, assente in toto alla riunione delle Federazioni internazionali di Londra di inizio marzo, ora chiede alle Società affiliate di esprimersi in merito al nuovo programma delle specialità olimpiche verso Tokyo 2020. Entro il primo maggio è possibile inviare il proprio parere all’avvocato Ambra Di Miceli.
Personalmente, non so in quale misura possa direttamente interessare la base la strada da intraprendere verso la parità dei sessi tra vogatrici e vogatori in Giappone quando le questioni riguardanti più da vicino la larga maggioranza di dirigenti e tecnici sono ben altre. Lo stesso Giuseppe Abbagnale, in un’intervista a fine 2015, ha ammesso che “le nostre Società sono tutte in sofferenza per la difficile società economica” e quindi probabilmente i sondaggi andrebbero fatti per verificare insieme quali mosse la Federazione, quella di oggi o quella che verrà tra poco più di un semestre, dovrebbe compiere per aiutare maggiormente le Società.
Comunque, il tema posto (clicca qui) è interessante per gli amanti dell’alto livello. Onestamente, nessuna delle tre soluzioni proposte dalla FISA per arrivare al necessario 50 e 50 appare entusiasmante. Quel che è certo è che, salvo clamorosi ribaltoni, a Tokyo non ci sarà il 4 senza Pesi Leggeri. L’eliminazione di questa specialità sarà un sacrificio necessario per rispondere adeguatamente al CIO in merito alla sua richiesta di puntare sull’universalità (più nazioni) e sulla pari opportunità (più donne).
L’opzione 1 vede il rimpiazzo diretto dei 13 equipaggi del 4 senza PL maschile con altrettante barche del 4 senza femminile. Una “spuntatina”ai doppi PL maschili e femminili, da 20 a 18, e al 2 senza femminile, da 15 a 13, al fine di alzare da 7 a 10 il numero dei 4 di coppia femminili. Oggettivamente, pare esser la più logica e meno avventurosa. Per non esser costretta a recitare in campo internazionale la parte del Visconte Dimezzato, l’Italia dovrebbe, finalmente, impegnarsi seriamente in un chiaro progetto di sviluppo del Canottaggio Femminile in prospettiva d’alto livello. Pur se in sofferenza per la perdita di una specialità a cui siamo affezionati, il 4 senza PL, questa soluzione sarebbe sicuramente la più gradita. Certo, seppur leggermente, va a discapito dell’universalità: il numero degli equipaggi (e quindi della possibile rappresentatività di più nazioni) scende da 215 a 212.
Le opzioni 2 e 3 sono, naturalmente, molto care ai paesi emergenti o in via di sviluppo. I festival dei singoli. Nella 2, più singolisti e singoliste (da 32 a 34), dentro anche altri 34 singolisti e singoliste della categoria Pesi Leggeri. Quindi dentro anche più nazioni perché a questo punto il numero di equipaggi sale da 212 ad addirittura 268. Ma, sull’altro piatto della bilancia, ci sarebbe il sacrificio del 4 senza maschile, non solo del 4 senza PL, con un parziale “risarcimento” dettato dall’aumento del numero dei 4 di coppia (da 10 a 13). Nella 3, a fronte di una nuova abbuffata di singoli e dell’inserimento di 7 (anziché i 13 dell’opzione 1) 4 senza femminili, via i doppi maschili e femminili.
Tutto sommato, per uno sport ancora non abituato a cambiamenti traumatici, l’opzione 1 resta la migliore. Forse anche la più comprensibile nell’attuale panorama internazionale.
Non so esattamente ma penso che almeno il 66% della popolazione mondiale nasce futuro Peso Leggero. Suona come una beffa che in Giappone, nel programma olimpico del 2020, verrà tolta proprio una disciplina PL, che più PL del Giappone non c’è. Pertanto la soluzione logica sarebbe creare una nuova barca, il 4-PL femminile (LW4-) al posto del 4- Assoluto (M4-) e non togliere una PL per una assoluta. Questo non per fare un piacere al Giappone ma per soddisfare il criterio della universalità del nostro sport, oltre alle pari opportunità. Sicuramente sarà più facile formare un LW4- asiatico, sud-americano o africano che un W4-. Ci si può spingere anche a pensare che questa soluzione ripaga il torto subito dalle LW che non potevano remare di punta. Con questa soluzione c’è quasi un sostanziale equilibrio tra punta e coppia nella categoria assoluta 10 a 7, mentre per i PL c’è una parità perfetta 6 a 6. Il 4- diventerebbe esclusività dei PL, riducendo al minimo la confusione nell’opinione pubblica non del settore, solo il 2x potrebbe indurre in confusione. Se fosse già attuata questa soluzione, le nostre LW italiane sarebbero ben contente di andare a Rio tutte 4 anche se non di coppia e il nostro M8+ sarebbe già qualificato per Rio, magari anche in medaglia ad Aiguebelette.
Ottime considerazioni Paolo =) tra parentesi tra qualche giorno passa di nuovo a trovarmi Giampaolo
Ciao Mike,
non possiamo parlare dei fatti nostri qui, sarebbe noioso per chi ci legge, ma possiamo approfondire l’argomento. Da anni, le gare PL offrono uno spettacolo fantastico, mai banali, mai scontati, anche per chi non mastica di canottaggio, solo entrare in finale è una vittoria anche per i più forti, il LM4- della Svizzera mi ha fatto venire i brividi, ha dato una lezione di tecnica a tutti anche per la categoria Assoluta, al limite della perfezione. Abbiamo visto nel 2000 un LM4x giapponese vincere un mondiale, quando lo vedremo nella categoria superiore?. Nelle donne, siamo arrivati all’esasperazione, al limite della tortura, con solo 2 posti a disposizione per nazione, un anno vinci e l’anno dopo rischi di non entrare in finale per poi faticare a prendere la qualificazione olimpica. L’Italia ha fatto remare di punta le sorelle Lo Bue di punta per anni fino a 18 anni poi di coppia perché non esiste la punta nelle LW, che senso ha. Lo scandalo non è stato farle remare di punta in adolescenza, ma è quello di non poter farle proseguire nella stessa vogata in età adulta, come se le Junior femminili che remano di punta sotto mt. 1,70 non esistessero.
E poi c’è Matt Smitt, un uomo che dovrebbe lottare come un leone per salvare i PL invece lo vedo “accondiscendente” quando qualcuno gli chiede (art. FIC del 4 aprile) “Perché nel canottaggio alle Olimpiadi c’è una categoria per chi non può pesare più di un tot di chili, e nel basket non c’è invece la categoria riservata ai giocatori più bassi di un metro e 80?”. Rispondo, perché nel pugilato, judo ed altri sport come l’Atletica c’è posto per tutti? Ma davvero vogliamo che per chi non pesa almeno 90 kg per un’altezza di 1,90 metri cambi sport, Matt svegliati! L’Asia investe tanto in pubblicità, perché dovrebbe farlo per uno sport di persone grandi e grossi, quando loro sono piccoli e leggeri, e in più mi togli una barca PL? Ma che hanno in testa il Board della FISA? Farci morire tutti, facendo diventare uno sport per pochi intimi, pensando a pulire il ponte della nave quando sta per affondare? Qualcuno mi sa dire se c’è qualche ex PL nella FISA? In Italia, neanche una lettera congiunta di protesta dai nostri PL, fare pressione al fine che la FIC scriva una lettera come ha fatto il Presidente della Federazione tedesca quando hanno soppresso LM8+ ai mondiali, siamo solo capaci di criticare solo quando smettiamo?
Il mio pensiero esattamente e risulta che la maggioranza dei canottieri che risposto al mio questionario internazionale sul canottaggio olimpico (https://surveyplanet.com/56e1b670493d480c1bf1192d) sia della stessa opinione. Gli assoluti hanno gia molte opportunita olimpiche, se si vogliono includere piu donne si dovrebbe togliere una barca “pesante” non una leggera. Inoltre se si mettono piu donne della categoria assoluta (che adesso fanno fatica a riempire l’evento dell’8+) praticamente si da opportunita solo ai soliti noti di prendere delle medaglie invece di incrementare quella “universalità” che la FISA in teoria sta cercando.
Non capisco questo accanimento nei confronti dei PL, quasi fossero atleti di serie B.. Il programma olimpico dovrebbe prevedere le stesse specialita’ dei mondiali, ovviamente rivedendo il numero di barche per ogni specialita’. Parita’ fra uomini e donne? presto detto: si fanno i 2 programmi UGUALI. Universalita’? facile, inserendo piu’ specialita’ PL. La mia proposta,#Rowing2020, la trovate qui: https://www.facebook.com/Rowing2020/?fref=ts
Ciao Federico io ho fatto una pagina FB simile alla tua. Secondo me dovremmo unirle. Ti voglio far presente che la FISA ha l’ordine di ridurre il numero di partecipanti dal IOC quindi non e pensabile che si possano espandere il numero di atleti partecipanti e specialita. Io ho proposto il “doubling up” che significa che gli stessi atleti che partecipano agli eventi in barche corte dopo dovrebbero entrare nelle barche lunghe, ma anhce quella proposta non e stata molto ben accetta come si vede dal mio questionario. Pero e interessante che si cerchino nuove soluzioni diverse da quelle proposte dalla FISA
ciao Marco, unire le pagine per me va benissimo. La mia proposta vede sempre i 550 partecipanti di Rio2016 e il “doubling up” puo’ essere uno strumento per ridurre i partecipanti delle nazioni che qualificano piu’ imbarcazioni. Il gradimento dei canottieri e’ diverso dal gradimento delle Federazioni, putroppo… Il problema e’ far arrivare le proposte nelle riunioni in cui si decide. Qual e’ la tua pagina su FB? oppure scrivimi su Rowing2020.