
Sembra ormai decisa la sorte del 4 senza Pesi Leggeri. Solo un miracolo, tra 11 mesi in occasione dell’Assemblea Straordinaria della FISA nella capitale del Giappone, potrebbe impedire l’esclusione dal programma delle Olimpiadi di Tokyo 2020. La principale ragione fa capo alla primaria questione dell’universalità: le 13 nazioni rappresentate ai Giochi, infatti, sono in larga parte le stesse del 4 senza “pesante”. Molte nazioni dei paesi africani spingono per l’introduzione del singolo Pesi Leggeri maschile e femminile ma l’alternativa al 4 senza PL sarà, con buona probabilità, il 2 senza Pesi Leggeri femminile o, secondariamente, il 4 senza Senior femminile. Il CIO, oltre all’universalità, punta anche alla pari rappresentatività di genere. Uno sforzo importante nel Canottaggio è già stato fatto per Rio de Janeiro 2016, pur se riguardante solo le percentuali di barche qualificate. Meno posti per 4 di coppia e otto maschile, più spazio per i doppi, leggero e pesante, e per il due senza femminile. Così, dal 65% e 35% di Londra 2012, momentaneamente ci troviamo nella situazione di un Canottaggio che in Brasile vedrà, a livello di gareggianti, Uomini al 60% e Donne al 40%. Per il CIO, evidentemente, non è sufficiente e allora ecco la ragione delle nuove proposte della FISA. Tutte escludenti il 4 senza Pesi Leggeri, con la parità che si riassumerà anche nel numero delle specialità: 7 maschili e 7 femminili.
Non mancano, naturalmente, le prese di posizione. Ci sono quelle eccellenti, come il pluricampione olimpico australiano Drew Ginn: un Senior in difesa dei Pesi Leggeri. Ci sono poi molte perplessità, compresa la nostra, relativa all’eliminazione della specialità più spettacolare dove spesso e volentieri le posizioni del podio, in Coppa del Mondo, ai Mondiali e a maggior ragione in un’Olimpiade, si decidono non sul filo dei decimi ma bensì dei centesimi. Uno spot promozionale pazzesco, una qualunque finale del 4 senza Pesi Leggeri, con l’arrivo di 3-4-5 barche praticamente sulla stessa linea ma evidentemente non è sufficiente a evitarne la morte.
L’otto Pesi Leggeri fuori dal Mondiale, il 4 senza PL tagliato dal programma olimpico. Per l’Italia sarebbe davvero un nuovo brutto colpo. A Londra, però, Giuseppe Abbagnale non c’era. Né lui, né nessun altro membro del Consiglio Federale. La scelta di rappresentare l’Italia in questo delicato consesso riguardante l’agenda 2020 è ricaduta sul Segretario Generale. Lo reputo un passo avanti: ad Hannover, presenti 20 importanti Federazioni europee per trattare lo stesso argomento, eravamo totalmente assenti. A Londra, invece, abbiamo inviato uno che conta e, tra l’altro, chi sa contare meglio del dottor Maurizio Leone, responsabile della gestione amministrativa della nostra FIC?