Tra i “fiori” sbocciati in questo quadriennio, sicuramente non si può non citare l’otto della Nuova Zelanda. Sarà presente, infatti, alle Olimpiadi di Rio de Janeiro in virtù dello splendido quarto posto, a 13 centesimi dal bronzo (Olanda), conseguito ai Mondiali di Aiguebelette 2015. Un progetto curato nei minimi dettagli, avviato e concluso con vogatori molto giovani. Tutti Under 23 nel 2013. Continua a leggere Volkswagen paga trasferta olimpica alla famiglia di un vogatore dell’otto→
Questa volta senza intruso in acqua e dopo tre anni di brucianti sconfitte. Cambridge torna a vincere la Boat Race ricacciando indietro, almeno per altre tre edizioni, l’attacco di Oxford. Ora siamo 82 a 79: questo lo score delle 162 battaglie, una (nel 1877) finita senza un vincitore e quindi con un verdetto di clamorosa parità. Il profumo del successo, questa volta, Cambridge lo assaporava già dalla vigilia: gli inglesi Felix Newman, Charles Fisher, Lance Tredell Stroke e Ian Middleton (timoniere), il tedesco Ali Abbasi, l’austriaco Clemens Auersperg, gli statunitensi Luca Juckett, Henry Hoffstot e Ben Ruble esprimono la loro maggior forza, velocità e soprattutto compattezza sin dalla prima palata. Continua a leggere Cambridge risorge con gli uomini, Oxford si consola con le donne→
Non è una pubblicità di occhiali da sole ma la premiazione del 29° Memorial d’Aloja 🙂
Qualità in linea con il 2015, anche se, sulla carta, leggermente inferiore al precedente anno olimpico (2012) forse perché nel 2016 ci sarà, a meno di due settimane di distanza, un’altra prova italiana. La Coppa del Mondo a Varese. Venticinque nazioni oggi, ventisei 4 anni fa. Quarantatré equipaggi complessivi in più oggi, anche se rispetto all’anno di Londra cresce in maniera esponenziale (ben 37 in più) il numero degli equipaggi italiani societari. Continua a leggere D’Aloja test per Varese e Lucerna. Benvenuto Canada, ma Svizzera e Francia dove siete?→
Tribuna piena a Piediluco per il 1° Meeting. Potrebbe non accadere la stessa cosa a giugno (foto Artegiani)
“Infelice scelta”. Così l’ANAC bolla il posizionamento del 2° Meeting Nazionale di Piediluco, abbinato alla Regata di Alta Qualificazione Trio 2, nel week end del 3-5 giugno. Le motivazioni sono chiare a molte, sotto elencate a uso e consumo della Federazione. Continua a leggere Anticipare il 2° Meeting Nazionale di Piediluco a maggio→
Anche il Meeting Nazionale, in scena nel fine settimana, propone sfide davvero molto interessanti soprattutto in prospettiva Mondiale Under 23. Chi non c’era, come chi vi scrive, può solo immaginarle ma come non spendere due parole, ad esempio, per il 2 senza Pesi Leggeri Under 23? Gli attuali campioni del mondo, Gerosa (Lario) e Ficarra (Peloro), battono di poco più di un secondo i pluri-iridati (nella stessa specialità e categoria ma negli anni precedenti) Schisano e Serpico, tesserati per Fiamme Oro e CN Stabia, e a ridosso ecco arrivare Pinca (Forestale) e Nicoletti (CUS Pavia), anch’essi capaci di conoscere la gioia del più alto gradino di un Mondiale Under 23 nel 4 senza PL. Continua a leggere Piediluco… per un pugno di decimi!→
Maturità e responsabilità. Finalmente. Vincenzo Abbagnale riscatta almeno in buona parte l’ingenuità e la leggerezza evidenziate in occasione della violazione dell’articolo 2.4: i tre controlli antidoping saltati. I tempi della giustizia sportiva non sono certamente gli stessi del nostro otto Senior, atteso tra poco più di 2 mesi dall’ultimo appello per la qualificazione olimpica a Lucerna. Non esiste certezza né sulla data del pronunciamento della Procura né sulla sentenza del Tribunale Antidoping del Coni. Sono d’accordo con il 23enne vogatore della Marina Militare quando parla di “sfortunata vicenda” anche se, già dopo il primo richiamo, la sua condotta avrebbe dovuto esser ben diversa per evitare di incrociare la sua strada con quella della sventura. Ma non voglio tornare su questo, di cui molto già si è scritto. Continua a leggere Vincenzo onora la Festa del Papà→
La seconda e ultima giornata della Trio 1 propone soprattutto conferme. Ci sono gare come il 2 senza maschile (o anche, per le prime due posizioni, il doppio maschile), per esempio, che vedono i nostri equipaggi non solo mantenere le posizioni di ieri ma anche i distacchi. In altre, come ad esempio il 4 senza PL, ecco venir fuori maggiormente i “titolari”, ovvero chi ha ricoperto lo stesso ruolo ai Mondiali 2015. Facciamo, quindi, un paragone tra il rendimento di ieri e quello di oggi e abbracciamo anche il pensiero di Giuseppe La Mura espresso su Canottaggio.org. Non siamo, per colpa nostra, nelle condizioni di poter vedere, dai tempi però possiamo capire, e quindi ci fidiamo del suo giudizio sulla crescita graduale della squadra. Continua a leggere Trio 1: tra ieri e oggi cambia poco→
Trio 1 atto primo. Ci sono elementi piuttosto interessanti da porre all’attenzione dei nostri lettori dopo queste prime prove sul campo di regata di Piediluco. Ci pare, in via generale, di riscontrare la crescita dei Big a qualche settimana di distanza dalla Trio 0. Tante conferme dei valori della passata stagione e rare sorprese. Continua a leggere Trio1: le sorprese sono pochissime→
Un argento alle Olimpiadi di Sidney 2000 e quattro titoli mondiali tra i Pesi Leggeri. Allori conquistati tutti nel doppio Pesi Leggeri, tranne il primo successo iridato, nel 1998 appena diciannovenne, nel 4 di coppia leggero. Poi le medaglie ai Campionati del Mondo: sempre sul podio tra il 2005 (4 senza PL) e il 2013 (2 senza PL), a eccezione del 2007. Un oro (2011) e un argento (2009) agli Europei, sempre nel doppio PL: in estrema sintesi, la carriera internazionale di Elia Luini, 37enne vogatore varesino in forza al CC Aniene. L’uomo di ghiaccio saluta, con amarezza, la Nazionale. E’ un addio che non è riconducibile soltanto all’impegno nella Civica Amministrazione. E’ una scelta sofferta, ma frutto di riflessione e ponderazione. Continua a leggere Elia Luini: “Ho scelto di non esser preso in giro”→
Matteo Perucchini e l’ocean rowing, Matteo Perucchini e l’Atlantico. Qualcosa di più di un chiodo fisso, un’impresa preparata nei minimi dettagli senza trascurare nulla. Allenamento di grande quantità per vincere la sfida contro tutti i possibili imprevisti di un oceano ma anche e soprattutto contro se stesso. I primi giorni, quelli più duri spessi in cui diverse volte Matteo pensa se sia il caso di proseguire oppure no. Remare per 18-20 ore al giorno: una Trio al cubo, anzi tendente all’infinito. Una bella chiacchierata per cercare di comprendere a fondo il personaggio e capire, soprattutto, cosa c’è alla base di questa straordinaria performance. L’arrivo ad Antigua dopo esser partito dalle Canarie a bordo della sua “Atlantic Inspiration”, imbarcazione lunga 7,2 metri e larga 2. Obiettivo raggiunto dopo 52 giorni, 3 ore e 26 minuti. Continua a leggere “Così ho domato l’oceano Atlantico”→
Perchè il CANOTTAGGIO è una passione, un'emozione, un orgoglio, un brivido. Per tutti noi: una MANIA
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