Non chiamiamoli Criteri Selettivi

canottaggiomania_lamura_abbagnale_2Se la Federazione fosse realmente una “casa di vetro”, come spesso la definisce il suo Presidente, probabilmente tutte le importanti notizie che la riguardano, soprattutto di carattere tecnico laddove la massima trasparenza è necessaria per garantire la bontà del lavoro svolto anche da tanti volontari, sarebbero a disposizione di chiunque. Così pare proprio non essere e ci sembra, quindi, opportuno saziare la giusta sete di informazioni da parte dei nostri lettori, molti dei quali sono parte importante del nostro mondo, e, spesso e volentieri, poco o nulla sanno di quanto accade. 

Intanto c’è grande attesa per la Trio 0, ma pochi sanno quando e come si svolgerà. Volete sapere le date? Eccole: mercoledì 24 febbraio, venerdì 26 febbraio e domenica 28 febbraio. 

Non è, però, di questo che intendiamo parlare oggi. Attira certamente l’attenzione di CanottaggioMania l’importante documento, firmato una quindicina di giorni fa da Giuseppe Abbagnale e trasmesso a pochi eletti, dal titolo “Criteri selettivi per le partecipazione alle Olimpiadi di Rio 2016”. Dove si può consultare? Da nessuna parte, perché non esiste alcuna condivisione con il mondo remiero, per esempio tramite i portali Canottaggio.org e Canottaggio.net… Persiste il timore, francamente ingiustificato, che altre nazioni possano trarre preziose indicazioni sul nostro operato. Mah, diversamente qui abbiamo dimostrato che altre realtà internazionali condividono, senza alcun tipo di problema, i propri programmi con i loro tesserati.

Intanto ci chiediamo come sia possibile chiamare quelle due paginette “Criteri Selettivi” quando nelle ultime 5 righe Abbagnale si premura di precisare: “Si ribadisce sin d’ora che i criteri sopra elencati fungono da linee guida non vincolanti e che il DT, di concerto con i capi settore ed il CUSN (Coordinatore Squadre Nazionali n.d.r.), avrà in ogni caso la facoltà di scegliere, previa adeguata motivazione, in modo insindacabile gli atleti e la formazione degli equipaggi da sottoporre al Presidente federale (e il Consiglio Federale esiste ancora n.d.r.) ai fini della iscrizione da parte del Coni ai Giochi Olimpici di Rio 2016″. A un equipaggio, non federale, potrebbe non bastare superare tutti gli step previsti dall’area tecnica per avere il diritto a rappresentare l’Italia alle qualificazioni olimpiche di Lucerna o alle Olimpiadi perché comunque l’ultima parola spetterebbe al DT. E questa sarebbe una Federazione , “espressione di tutte le Società”, come recita il Progetto Azzurro, quando, invece, tarpa loro le ali negando la certezza di un diritto acquisito?  Sembra anzi che chi prova a far da sé sia considerato alla stregua di uno straniero quando l’obiettivo, comune a quello della Federazione, è rappresentare, nel migliore dei modi, l’Italia.

In vista delle qualificazioni olimpiche di fine maggio, per tutto ciò che è federale, “il diritto di gareggiare a Lucerna lo acquisisce l’equipaggio che conquisterà in Coppa del Mondo a Varese il miglior piazzamento tra gli italiani e che raggiungerà almeno la semifinale“.  Diversamente, per chi non partecipa ai raduni o all’attività agonistica federale occorre a  Varese, dopo aver vinto tutte e due le prove del Memorial d’Aloja, “classificarsi primo degli equipaggi italiani ed almeno entro la seconda posizione”Ogni commento, sulla disparità di trattamento, è davvero superfluo. Torneremo a parlarne perché mai come in questo momento il Canottaggio italiano ha bisogno di chiarezza.

4 pensieri riguardo “Non chiamiamoli Criteri Selettivi”

  1. Caro Callai……..storia già vissuta personalmente, nel 1968 da Galeazzi e me. Dopo 47 anni ancora brucia. Gian Piero, nel suo ultimo libro, ricorda ancora con “dolore”, come me, quell’episodio.

    Inviato da iPad

    >

    1. Caro Marco, se non ho capito male qualora fosse stato applicato questo criterio anche quattro anni fa, presupponendo che il doppio di Sartori e Battisti non partecipava ai raduni o all’attività federale, “forse”, non avrebbe potuto gareggiare alle qualificazioni olimpiche perché, pur avendo vinto sia il sabato che la domenica il Memorial D’Aloja, alla prima prova di coppa del mondo di Belgrado è arrivato sesto e non secondo come richiesto adesso.
      Ciao.
      Claudio Cecconi

  2. Gli ultimi campionati Italiani sono la prova del lavoro che sta facendo questa gestione tecnica, pochissimi atleti senior, quasi solo i militari.
    Anche la scelta di non lasciare spazio a chi non sia sotto il controllo del “Dottore”, indica già che come in passato non ci sarà alcuna meritocrazia, ma solo spazio per scelte personali del DT!

  3. Claudio, pare proprio così… Paolo, d’accordo che i Senior pochi erano 5 e 10 anni fa e pochi, quasi tutti militari, sono oggi ma non sono d’accordo sul discorso della meritocrazia bollando genericamente come “personali” le ragioni delle scelte. Sono certo, invece, che saranno frutto di attenta riflessione. Giuseppe La Mura ha, in passato, escluso dalle barche olimpiche persino un figlio e un nipote… Certo, continuo a pensare che questi criteri selettivi avrebbero dovuto tenere maggiormente in considerazione le Società

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