La prossima regata di Vincenzo

canottaggiomania_Abbagnale_VincenzoUna tempesta mediatica allucinante. Canottaggio e doping: due parole e, insieme, un ossimoro. Per noi, ma evidentemente non per tutti. “Ha saltato i controlli? Avrà sicuramente avuto qualcosa da nascondere” sibilano i soliti, fastidiosi, ignoti. Il “Dagli all’untore”, di manzoniana memoria, certamente appartiene oggi a chi difficilmente saprebbe distinguere una barca da una canoa, un remo da una pagaia e, forse forse, pochissima dimestichezza ha, in generale, con il mondo dello sport. 

Sull’estraneità di Vincenzo Abbagnale a ogni tipo di slealtà sportiva, conoscendolo da quando ha 15 anni, metterei non soltanto tutte e due le mani sul fuoco. In primo luogo perché, come tutti i canottieri della nostra Nazionale, si batte, senza sconti per sé stesso, ogni giorno in durissimi allenamenti, dando il massimo, all’interno di un contesto, quello remiero, la cui sola ricchezza è rappresentata dalla nostra grande passione. In seconda battuta, perché lo reputo una persona onesta, appartenente a una famiglia di canottieri onesti che contro il doping ha sempre lottato. Dentro  e fuori il campo di regata.  In terza, perché le sue vittorie, frutto di grande impegno, mi hanno regalato emozioni anche se ancor oggi, per quei musi lunghi nel post Racice e post Eton, un sano schiaffone volentieri glielo tirerei ancora…

Sulla vicenda, raccontata nel primo pomeriggio di oggi dal sito federale (clicca qui), si evince ingenuità, ma anche un po’ di incoscienza unita a  superficialità.  Insostenibili leggerezze, a dire il vero, quando c’è di mezzo una posta in gioco altissima come l’Olimpiade. Ma dall’aver saltato i controlli anti-doping a parlar di doping, penso agli “spinti” titoli di alcuni giornali online sulle dichiarazioni del padre “Mio figlio sarà squalificato per doping”, c’è di mezzo un mare, anzi un oceano.

Purtroppo non esiste ombrello adatto per ripararsi dalla quantità di fango in arrivo in giornate come questa. I titoli dei telegiornali nazionali e dei quotidiani smontano, in pochi secondi, anni di onesta carriera assieme alle migliaia di chilometri macinate in barca dalle 5 del mattino quando in altre discipline, per altri sportivi, la sveglia è fissata 6 ore dopo.

L’atleta della Marina Militare si difenderà nell’aula del tribunale CONI e la speranza è che, almeno sul controllo numero 2 (quello contestato per il mal funzionamento della piattaforma Adams), venga riconosciuta la sua buona condotta al fine così di scongiurare la lunga squalifica (1-2 anni a seconda del grado di colpa) prevista dal Codice Sportivo Antidoping per la violazione dell’articolo 2.4 (mancata reperibilità).

Tutto questo, naturalmente, per restituire la giusta dignità a Vincenzo, oltre alla possibilità di partecipare alle qualificazioni olimpiche di Lucerna, e al Canottaggio, che oggi volentieri avrebbe evitato le luci della ribalta.  Pur nutrendo perplessità sull’operato della Federazione in questa storia (a cominciare dal metodo, caratterizzato da inutili coloriture, adottato per il racconto i fatti al pubblico), non andremo divisi verso questa inedita regata auspicando che Vincenzo, come a Chungju o a Varese, possa ancora una volta alzare le braccia al cielo.

1 commento su “La prossima regata di Vincenzo”

  1. Io penso che sia stato un comportamento da incosciente e superficiale piu’ che un nascondere qualcosa di illecito. Forse questo giovane atleta è stato vittima di un pò troppa notorietà visto il cognome che porta, per qualsiasi successo era l’unico atleta messo in risalto, sembrava vogasse da solo sulla barca. colpa dei media? può darsi, ma fosse stato tenuto più in ombra, in attesa di una crescita di età, non sarebbe stato male. Da voci sentite però, sembra che ultimamente non fosse molto incline ai grandi sacrifici dei raduni di questi periodi adducendo tante scuse e quindi danneggiando i compagni di barca, forse deve ancora crescere. Capisco una volta, due, ma tre è veramente tanto, non ci si può affidare solo alla sfortuna. Auguro comunque un lieto fine a questa brutta faccenda, per il buon nome del canottaggio e per la squadra olimpica, senza dimenticare l’importante e stimato nome del Presidente federale Giuseppe.

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