L’esempio di Matteo

Matteo Castaldo, nel giorno della vittoria del Mondiale in 4 senza
Matteo Castaldo, nel giorno della vittoria del Mondiale in 4 senza

“Bisogna diventare ancora più maniacali nella ricerca di ogni piccolo particolare che ti può far guadagnare anche solo un decimo. Non essendo un atleta forte, è l’unico modo che ho per poter competere contro i giganti di questo sport”. Dicembre 2014. Un anno fa. Un invito a sé stesso eseguito alla lettera perché Matteo Castaldo sa bene che se non puoi cambiare il vento allora devi orientare nella maniera migliore le tue vele. Tra una settimana esatta, il prossimo 11 dicembre, compierà 30 anni mentre nel 2016, anno delle Olimpiadi di Rio de Janeiro, festeggerà il 20° anno di appartenenza alla famiglia del Canottaggio. Due medaglie ai Mondiali Under 23, nel 2004 (4 senza) e nel 2007 (2 senza), poi bisogna aspettare il 2013, quindi il ritorno di La Mura alla direzione tecnica e di Coppola (suo allenatore anche al Savoia) in qualità di capo-settore, per fare“dei remi ali al folle volo”.  

Sono in pochi i canottieri azzurri a vantare la vittoria di un titolo mondiale in barca olimpica, se consideriamo, ad esempio, che un nuovo successo in 4 senza lo attendevamo da esattamente 20 anni. La storia del vogatore napoletano è davvero molto particolare. Fatta di alti e bassi, è testimonianza di rinascita dalla sofferenza. L’esempio, per i più giovani che ora faticano e non vedono luce in fondo al tunnel, che applicazione, metodicità e, soprattutto, tanto lavoro possono portarti lontano se non ti arrendi mai. A 26-27 anni probabilmente il vogatore partenopeo avrebbe potuto appendere i remi al chiodo e invece non lo ha fatto.

canottaggiomania_Castaldo_ItalianiNon ho la fortuna di averlo visto esultare ad Aiguebelette ma certo ben ricordo quel senso di liberazione da lui provato a Milano, nel 2012, quando vincendo il titolo italiano nel singolo Senior dimostrò di avere ancora dentro un concentrato di voglia, forza, rabbia ed emozione. Tutte sensazioni inespresse nel quadriennio che andava a concludersi ma pronte per esser messe in campo in una nuova sfida.

canottaggiomania_Castaldo_famiglia“Ovviamente tutto questo non sarebbe possibile se non avessi la mia famiglia alle spalle e di questo, non gliene sarò mai grato abbastanza. Indifferentemente dal fatto che riesca o meno a raggiungere il mio obiettivo mi stanno dando la possibilità di vivere un sogno. Tutto questo non ha prezzo” sono ancora parole di Matteo, un anno fa, e occorre dire che, almeno in parte, il sostegno di sua mamma è stato ripagato, perché l’oro francese è stato meglio di una collana a 24 carati nel giorno del suo 60° compleanno. Lo stesso vale per papà Nino, sempre al suo fianco in ogni parte d’Italia, d’Europa e del Mondo con le coronarie sottoposte a continui rischi a causa delle emozioni.

Il fantastico 4 senza azzurro dopo l'arrivo
Il fantastico 4 senza azzurro dopo l’arrivo

Ora, quando condiviso in Francia con Giuseppe Vicino, Matteo Lodo e Marco Di Costanzo (suo partner dall’inizio di questa nuova avventura) è solo la fine del primo tempo di una partita che avrà il suo triplice fischio alle 13:30 (ora brasiliana) del prossimo 12 agosto. Il sogno può durare una vita intera, se il nostro “guerriero della luce” saprà aggredire i futuri campi della vita in cui sarà protagonista con la stessa determinazione e mentalità di oggi.

“A volte il guerriero della luce ha l’impressione di vivere due vite nello stesso tempo. ‘C’è un ponte che collega quello che faccio con ciò che mi piacerebbe fare’, pensa. A poco a poco, i suoi sogni cominciano aimpadronirsi della vita di tutti i giorni, finché egli avverte di essere pronto per ciò che ha sempre desiderato. Allora basta un pizzico di audacia, e le due vite si trasformano in una”  (Paulo Coelho)

* Matteo Castaldo è l’Atleta dell’anno della Federazione Italiana Canottaggio. Succede a Francesco Fossi e sarà premiato sabato 12 dicembre a Formia in occasione dell’Assemblea Allenatori. 

1 commento su “L’esempio di Matteo”

  1. Grande immenso Matteo …. Ma anche il tuo passionale Papà da canottiere qual’era ti ha trasmesso nel tuo Dna la grinta e la volontà di saper soffrire e finalmente vincere …. Ad maiora !!!

Rispondi

Effettua il login con uno di questi metodi per inviare il tuo commento:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...