Dal Messico all’Ungheria. Nuova tappa della carriera internazionale di Eros Goretti. L’allenatore lombardo, vinta 2 volte la partita della vita contro 2 tumori allo stomaco, risponde presente all’appello lanciato da Benyi Tamas Szabolcs, presidente del canottaggio magiaro. Un 2 senza e due doppi, uno leggero e uno pesante: tutti maschili, nessuno dei tre equipaggi nei primi 20 posti ai Mondiali di Aiguebelette. Un compito senz’altro non facile, ma dopo Eros saprà senz’altro garantire adeguato contributo professionale, finalizzato alla crescita dei settori assoluti in direzione Rio de Janeiro, ma anche una buona di entusiasmo e passione.
La moglie Marina, i figli Martino e Valentina lo sosterranno anche in questa occasione. E con loro, tutti gli innamorati del nostro sport perché è il minimo che si può dare a un uomo capace nei suoi primi 58 anni di affrontare e superare “botte terribili”: due operazioni, una terribile chemioterapia e, in concomitanza con la guarigione, il licenziamento dall’azienda.
Una storia di coraggio e di tenacia. In bocca al lupo, Eros!