Vent’anni dopo l’ultimo successo in questa specialità. Diciassette dopo l’ultimo trionfo in una barca olimpica Senior. Cadono due tabù in un colpo solo, anzi crollano. I nostri Guerrieri della Luce sono padroni del Mondo nel 4 senza. Giuseppe Vicino, Matteo Lodo, Matteo Castaldo e Marco Di Costanzo raccolgono il testimone da Carlo Mornati, Raffaello Leonardo, Riccardo Dei Rossi e Valter Molea ed entrano nella storia della Federazione Italiana Canottaggio.
Ragazzi, altro che rock! Ogni colpo in acqua degli azzurri è una battuta di tamburo con gli avversari costretti disperatamente a ballare. La finale resterà nella nostra mente per moltissimo tempo. Fianco a fianco con l’Australia per 1500 metri, un’Italia oscillante tra i 39 e 40 colpi, prima di bruciare le speranze degli avversari con un avvolgente serrate. Già in partenza, negli occhi di Peppe, dei 2 Matteo e di Marco, si vede la grandissima motivazione. Un titolo iridato costruito nell’arco di un’intera stagione, passando per gli argenti vinti a Varese e Lucerna. Tre giovani cresciuti in maniera esponenziale e un uomo di 30 anni, Matteo Castaldo, rigenerato sotto ogni punto di vista dopo aver trascorso praticamente l’intero quadriennio 2009-2012 senza esser preso in considerazione.
Grande merito ai ragazzi, ma altrettanto onore al DT La Mura e al caposettore Andrea Coppola per aver creduto in quest’equipaggio e preparato alla difficilissima sfida che l’attendeva. C’erano anche loro, 20 anni fa, a Tampere. Grazie a questo perfetto lavoro di squadra, l’Italia si presenterà così a Rio de Janeiro forte di un titolo mondiale. Sarà, senza alcun tipo di paura, la lepre della prossima Olimpiade.
Quinto posto per il 2 senza di Niccolò Mornati e Vincenzo Capelli. Risultato ben oltre le migliori aspettative per due azzurri recuperati in questa fase finale della stagione. Grande coraggio anche in finale, con oltre metà gara in zona podio prima di accusare la stanchezza. Di oggi e anche dei giorni precedenti, a vantaggio di Serbia e Olanda che, dalla loro, avevano miglior condizione essendosi allenati assieme, con l’obiettivo Mondiale, per un intero anno. Sesto titolo iridato consecutivo per la Nuova Zelanda. Ancora una volta Murray e Bond sono stratosferici: 6 secondi e mezzo rifilati alla Gran Bretagna.
Pietro Ruta e Andrea Micheletti non riescono a metter in pratica una palata efficace e brillante. Troppo alto di colpi, il nostro doppio Pesi Leggeri paga a carissimo prezzo il tentativo di rimanere in corsa non tanto con la Francia di Delayre e Azou, diventati campioni del mondo al terzo colpo dopo un dominio espresso per 3 anni, ma con Gran Bretagna (argento) e Norvegia (bronzo). Ad approfittarne, nel finale, anche il Sudafrica che relega così l’Italia al quinto posto.