Verso la prova del 9

 Lasciatemi fare una precisazione. Mai Giuseppe La Mura ha affermato direttamente di voler qualificare 9-11 barche per Rio de Janeiro, nemmeno nel documento programmatico post Amsterdam presentato davanti al Consiglio Federale. Ha, invece, messo nero su bianco in merito alla possibilità di rendere “competitivi (cioè che possono lottare) per la qualificazione tre o quattro equipaggi femminili, i due equipaggi PL, quattro o cinque equipaggi maschili Senior”. Differenza probabilmente sottile, oscillante sul filo della buona o cattiva interpretazione, ma mi sembra corretto scriverlo oggi, a seguito dell’articolo dello scorso 17 giugno (clicca qui).  
E’, invece, pubblico il pensiero di Giuseppe Abbagnale, espresso sulle pagine della Gazzetta dello Sport. “Crediamo che il lavoro che abbiamo intrapreso ci consentirà di raggiungere di raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati, cioè di qualificare ai Mondiali da 7 a 9 barche per l’Olimpiade”. Qui, anche dopo lo convocazioni ufficializzate oggi, rimango dell’idea che 7 o 9 barche a Rio de Janeiro, dopo Aiguebelette, non sia propriamente la stessa cosa. Anzi, di mezzo può esserci un oceano di sentimenti, ma ne parleremo più avanti, dando un’occhiata attenta anche ai nostri avversari, perché oggi è il giorno giusto per formulare una valutazione sulle scelte.

Sono condivisibili  i cambiamenti, per certi versi anche coraggiosi, adottati tra le Donne. Gli spostamenti delle due Sara, la Magnaghi nel doppio e la Bertolasi nel “suo” (olimpica a Londra 2012) due senza, vanno in direzione di un concreto potenziamento di questo  settore. Una bella sterzata, perché comunque i segnali di crescita mostrati tra Varese e Lucerna, doppio e due senza nel raggio-qualificazione, non davano  sufficienti garanzie in prospettiva olimpica in assenza, ancora, di alcune delle potenze internazionali che vedremo protagoniste ad Aiguebelette. Era ciò che serviva dopo la strizzata d’occhio FISA-CIO, concretizzatasi attraverso l’aumento del numero dei posti per le Donne (da 8 a 11 nei doppi leggero e pesante e nel due senza) alle Olimpiadi. D’accordo anche sui Pesi Leggeri: se Ruta e Micheletti hanno dimostrato  costantemente di esser decisamente i più titolati per il doppio, certamente si può anche dire che quanto fatto dal 4 senza, quinto a Lucerna, meritava continuità di lavoro.

Sulla strategia adottata per i Senior, mi sembra, invece, che in funzione dell’obiettivo di qualificare il maggior numero di barche si potessero fare scelte diverse. Non di Uomini, ma di combinazioni, e il riferimento va certamente, in prima battuta, alla Coppia, Qui il mantenimento degli equipaggi (con il rientro di Venier per Agamennoni) di Lucerna garantiva una più equa distribuzione delle forze a nostra disposizione. Oggi, invece, sembra esserci uno sbilanciamento a favore del 4. Nella Punta, invece, alcune osservazioni su 2 senza e otto. E’ parsa abbastanza sorprendente, nella selezione, l’affermazione di Capelli e Mornati, mai presenti nelle Trio e, soprattutto, in raduno soltanto dal mese di giugno. Contro atleti più allenati e da più tempo anche preparati mentalmente all’obiettivo, probabilmente avrebbero dovuto perdere. E lo stesso otto, alla luce della formazione attuale paragonata agli elementi impegnati in autunno,  si presenta del tutto snaturato rispetto alla partenza. Mai raggiunto, infatti, un equilibrio. Degli otto uomini in corsa nel gennaio 2015, ne sono rimasti soltanto 3: Pierpaolo Frattini, Fabio Infimo e Matteo Stefanini. Cambiamenti figli dei mancati positivi riscontri delle Trio, d’accordo, ma per il semplice osservatore è davvero difficile trovare un filo conduttore nel campo della progettualità. Oh, certo, resterà poi quel sogno, personale, di inizio primavera di veder schierati i migliori uomini della Punta (a cominciare dai titolari del bel 4 senza di oggi) sull’Ammiraglia al Mondiale ma, visti anche i risultati di Coppa del Mondo, prendiamo atto di ciò che un tale azzardo avrebbe potuto provocare: un “en plein” al rovescio, quindi tutti a casa.

Non sono naturalmente critiche ma punti di vista. O, perché no, magari anche di svista. Il parere generale è globalmente buono. Le carte sono in regola per superare la prova del 9, ma, come detto sopra, ne parleremo più diffusamente una volta presa visione, con attenzione, degli avversari specialità per specialità.

5 pensieri riguardo “Verso la prova del 9”

  1. Non ci si capisce più niente, come pedine di una dama, certo che gli scarti e gli accantonati vanno sempre dell’otto, invece qualcuno il carrello su una certa barca , non lo lascia mai, sempre al solito posto nonostante……Ma mi chiedo come mai ad un certo momento dell’anno arrivano atleti mai visti sui campi di regata, mai partecipato si raduni, magari si allenavano a casa loro, quindi belli riposati di mente vengono presi e magari considerati più di quelli che si sono stressati lontano da casa. Ci sarà una spiegazione a tutto questo? O bisogna accettare senza capire?

  2. Per il momento credo si debba “accettare senza capire”. Per quanto ci è dato sapere…non c’è una spiegazione logica, comunque… 😦
    La Mura sta lavorando come crede opportuno anche se un più di condivisione con la base non guasterebbe ma tant’è…
    In un sistema democratico lui ne ha diritto in quanto nominato da un Presidente regolarmente eletto. Alla prova dei fatti (Olimpiadi) si tireranno le somme sulla gestione Abbagnale. Alla prossima assemblea elettiva l’Italia remiera potrà decidere in merito.

  3. E’ singolare che vada bene a tutti, senza alcuna critica, quella che il Direttore Tecnico decide di fare, e mi sta bene, perchè “In un sistema democratico lui ne ha diritto in quanto nominato da un Presidente regolarmente eletto”. Ma allora perchè 4 anni fa per un anno tutti si sono scagliati contro le decisioni di quel Direttore Tecnico e del suo staff, con le conseguenze che poi abbiamo riscontrato?

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