
L’esultanza, abbastanza chiassosa, della Germania dopo la finale del 4 senza maschile ci dà la misura del nostro successo. Sono felici di esser vicecampioni mondiali nonostante la severissima lezione impartita dall’orchestra azzurra. Quando Enzo Abbagnale si alza in piedi, allarga le braccia e punta il cielo con i suoi due indici, ci sentiamo veramente tutti in mezzo alle nuvole. Anzi, probabilmente più in alto. Insomma, in un posto da cui proprio non vogliamo più scendere dopo una chiusura di giornata così scintillante. Lui, Giovannone Abagnale, Marco Di Costanzo e Cesare Gabbia: una perfetta sintonia, la terza, dopo batteria e semifinale. I 91 centesimi incassati dai tedeschi, il secondo e otto preso dai rumeni, davvero, non spiegano una gara in cui c’è solo e soltanto un equipaggio a dominare. Dall’inizio alla fine, quello italiano, che è un concentrato di potenza, velocità e aggressività.
Arrivano anche due argenti. Le sorelle Giorgia e Serena Lo Bue si riabbracciano su un podio iridato dopo le fantastiche cavalcate di Eton 2011 e Plodviv 2012 nel due senza Junior. Questa volta non sono sole: per sfiancare la Svizzera, per costringere la fortissima Germania a fatiche supplementari, hanno avuto bisogno di Valentina Rodini e Greta Masserano. Da Sud (Palermo) a Nord (Cremona e Torino) per una finale di altissimo livello che rende grande merito a un equipaggio affiatato e ben preparato. Dopo tutto quello che ha passato nelle ultime due stagioni, con problemi fisici di varia natura, fa piacere rivedere il sorriso di Edoardo Margheri. Con Edoardo Buoli, Paolo Ghidini e Matteo Mulas, sfornano una prova di grande carattere. Siamo secondi solo alla Francia, ma dopo una battaglia entusiasmante per il pubblico della Schiranna.
Ci mettono cuore ed anima, Beatrice Arcangiolini e Gaia Marzari, ma il nostro due senza non riesce ad andare oltre il quinto posto in una difficilissima finale dove la Nuova Zelanda, argento a Lucerna, fa il vuoto. Il sogno del 4 con (Niccolò Pagani, Mario Cuomo, Fabio Vigliarolo, Massimiliano Rocchi, tim. Giorgio Crippa) si spegne negli ultimi 500 metri. Sesti, dopo un buon avvio ed i primi 1000 metri trascorsi a ridosso del Canada. Comunque il loro coraggio nel voler aggredire da subito gli avversari, gareggiando senza alcun timore, merita un applauso.
Complimenti a tutti! Ma mi è sembrato che mulas fosse molto contrariato dopo la gara! Pensava di riconfermarsi a occhi chiusi o è successo qualcosa in gara che dalle riprese Tg non si è visto?