Olimpici al servizio di Allievi e Cadetti

Alessio Sartori al Festival dei Giovani
Alessio Sartori al Festival dei Giovani (foto Cecchin)

Il Festival dei Giovani, il post-evento soprattutto, è sempre occasione per formulare importanti riflessioni sul futuro del nostro sport. In questo caso, molto volentieri, passo la penna all’amico Edoardo Verzotti *, opinionista per Eurosport (potete seguirlo assieme ad Andrea Re domenica prossima per la Coppa del Mondo di Lucerna dalle 10.30 alle 11.45 e dalle 13 alle 15). Al centro dell’attenzione, gli atleti olimpici impegnati al Festival dei Giovani.

Sono ottimista. Il weekend appena trascorso mi ha riempito di ottimismo. Per il canottaggio. Per il futuro del nostro bellissimo sport. Il Festival dei Giovani non solo ha registrato un nuovo record di atleti iscritti, che, secondo la legge dei grandi numeri, di per sé incrementa le possibilità di avere fra qualche anno dei campioni. Proprio da qui nasce il mio ottimismo. Ho visto la maggior parte degli atleti olimpici, dal 1996 al 2008, presenti a Corgeno di Vergiate in qualità di allenatori delle nuove leve. Ghezzi, Alessio Sartori, Moriconi, Gaddi, Corona, Penna, Iannuzzi, Porzio, Mascarenhas rappresentano la vera passione per questo sport.

Edoardo Verzotti
Edoardo Verzotti e Dario Cerasola (foto Perna)

Appeso il remo al chiodo, da subito si son dedicati a trasmettere la propria esperienza alle nuove leve, a trasmettere per prima cosa la PASSIONE per questo sport, insegnando, prima di tutto, a divertirsi con i remi, creando veri gruppi di amici prima che compagni di barca. Facendo si che la passione si faccia pelle e si fonda con l’anima. Mi sembra di vedere i nostri nuovi allenatori come i giocatori di Sacchi quando allenava il Milan a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. Allenatori oggi di successo capaci di far tesoro degli insegnamenti ricevuti da giocatori.

E cosi se Ancelotti, Donadoni, Van Basten, Galli, Rijkaard sono diventati allenatori di fama internazionale, oggi sono ottimista, perché La Mura, come Sacchi, nel bene e nel male, con un unico filo conduttore, ha guidato la Nazionale in quegli anni, da cui, gli allenatori di oggi hanno appreso il buono e il cattivo su come gestire un atleta. Come? Vivendo il sudore vero, sanno oggi come rivolgersi alle nuove generazioni, in modo che quando il gioco si farà duro avremo meno abbandoni e più voglia di lottare. Consapevoli che la passione e il sapersi divertire facciano emergere una migliore attitudine al duro lavoro per vedere esauditi i più grandi sogni Olimpici.

* quattro medaglie ai Mondiali (2000: bronzo 2 senza Junior, 2001: argento 4 con Senior, 2004: campione mondiale 4 con Senior, 2005: argento 2 con Senior), tesserato prima per la Can. Milano e poi per la Can. Lario Sinigaglia

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1 commento su “Olimpici al servizio di Allievi e Cadetti”

  1. Non vorrei spegnere il ‘sacro fuoco’ che ispira l’articolo di E.V. ma, spesso, i grandi campioni non sono automaticamente altrettanto grandi allenatori. E’ vero invece che atleti normali se non addirittura mediocri sono molto più facilmente ottimi preparatori, tecnici e astuti psicologi. Questa virtù gli deriva dal fatto che nella loro vita sportiva hanno sempre dovuto costruire qualcosa che non avevano per DNA come i campionissimi. Questa ‘frustrazione’ porta ad elaborare e sviluppare una intelligenza sportiva eccezzionale alla quale il campione quasi mai arriva. Prova ne è che i lgrande Karl Adam non era un canottiere ma un semplice pugile 🙂
    Detto questo mi fa cmq piacere l’ottimo articolo di EV e auguro a lui e a tutti gli ex campioni quanto di meglio nella loro nuova veste di tecnici. 🙂

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