Si riparte dal punteggio di 81-77 in favore di Cambridge ma quattro delle ultime sfide, compresa l’ultima, hanno visto festeggiare Oxford. Due Università, sedici vogatori, due timonieri, 6799 metri sul Tamigi. La Boat Race, chiaramente, profuma sia di storia che di cronaca. E’ la carta identità del Canottaggio in tutto il Mondo. Il primo scontro nel 1829, ma è dal 1856 che questa regata ha cadenza annuale. Nel 1877 il verdetto di parità, nel 2012 una pausa di 31 minuti determinata dal tuffo di un invasore, un simpatico uomo barbuto, sfuggito ai controlli delle forze dell’ordine.
Oxford, la città urbanizzata ed industrializzata con una popolazione superiore del 30% a Cambridge, la città-mercante. Pare che questa rivalità risalga addirittura al 1209 quando quando Cambridge fu fondata da un gruppo di studiosi in cerca di rifugio dall’ostilità degli abitanti di Oxford.
Domani, alle 18:30 (guardatela su Eurosport con il commento a cura di Andrea Re), la 160a Boat Race. Chi è favorito? Guardando i nomi ed il loro palmares, sicuramente Oxford che può contare anche su una maggiore esperienza: età media 26 anni contro i 24 di Cambridge. Attenzione, però, alle misure. Il canottiere-medio di Oxford è alto 1 metro e 90 e pesa 88,1 kg. Il canottiere-medio di Cambrige, invece, 1 metro e 97 di altezza per 92,3 kg di peso.
Certamente Oxford potrà contare su tre assi: il capovoga Constantine Louloudis, campione mondiale Under 23 in due senza nel 2011 ma soprattutto bronzo alle Olimpiadi di Londra nell’otto, il canadese Malcolm Howard, campione ed argento olimpico tra Pechino 2008 e Londra 2012 con l’Ammiraglia, ed il neozelandese Storm Uru, oro, argento e bronzo nel doppio leggero ai Mondiali nel precedente quadriennio culminato nel terzo posto alle Olimpiadi.
Nella Boat Race i nomi non bastano per vincere, d’accordo, ma se Nereo Rocco fosse stato l’allenatore di Cambridge, alla domanda “Vincerà il migliore?” avrebbe risposto sicuramente “speremo de no”.
Per tutti gli appassionati, ecco la sfida ai raggi X (clicca qui) attraverso questa approfondita analisi condotta da Gian Thomas Volpe. Grazie GT!