
Il canottaggio all’Università di Harvard. Uno spunto ieri, con la visione integrale di “The Social Network”, il film sulla guerra (legale, of course) di Facebook tra Mark Zuckerberg ed i gemelli Cameron e Tyler Winklevoss, finalisti per gli Stati Uniti alle Olimpiadi di Pechino 2008 nella specialità del due senza. Attenzione incentrata sul sottile Mark, tanto bravo nella creatività e nell’ingegno quanto abile nella manipolazione e nell’opportunismo. I due fratelli, ahinoi in parte anche il canottaggio, non ne escono certamente benissimo. Belli, intelligenti, ricchi, campioni nello sport cresciuti in ambienti esclusivi. Invidiabili sotto quasi ogni punto di vista. Non, probabilmente, sotto quello dell’astuzia in quanto, dopo il primo incontro, lo smanettone Zuckerberg riesce a sviluppare la loro idea senza mai più prenderli in considerazione.
Cameron e Tyler si concentrarono, infatti, per primi su un social network universitario, per i soli studenti di Harvard, al quale avevano dato nome di HarvardConnection, poi diventato ConnectU. Il loro unico, immane sbaglio? Affidarsi al re dell’ingratitudine, un nerd, che, dopo una lunga vertenza legale, è stato obbligato a ricompensarli con “soltanto” 65 milioni di dollari (20 in contanti e 45 in azioni Facebook). Briciole, in confronto all’odierno valore di Facebook: 100 miliardi di dollari. Del canottaggio ad Harvard, abbiamo alcuni flash dei duri allenamenti dei gemelli. In barca ed in palestra, ma anche la Henley Royal Regatta finisce sotto i riflettori grazie alla sfida contro l’Olanda, persa per un secondo e, beffa delle beffe, trasmessa su Facebook! Per il film, realizzato nel 2010 da David Fincher, i due canottieri vengono interpretati da un solo attore: Armie Hammer. Con il canottaggio, si va sempre al risparmio…
Due grandi cervelli, non solo campioni, che si fermano di fronte al senso dell’onore. La vera ragione della loro sconfitta. Quando Facebook è in fase di sviluppo, non ancora un affare da milioni o miliardi di dollari, potrebbero rivolgersi alla Polizia ma preferiscono rivolgersi al loro Rettore. Fallimento su tutta la linea, i due vengono messi alla porta dall’ignavia dell’alto dirigente. Figli di un professore esperto in contabilità pensionistica, Cameron e Tyler appendono i remi al chiodo rinunciando così alla seconda chance olimpica a Londra 2012. Decidono di investire parte della “liquidazione” di Zuckerberg, un milione di dollari, in un Social Network per top-manager, SumZero, e poi rivelano al New York Times di aver acquistato undici milioni di dollari di moneta digitale (bitcoin). Ora sono, al cento per cento, imprenditori.
Cameron e Tyler, quest’ultimo profondo ammiratore dei fratelli Abbagnale, buona fortuna per il vostro viaggio professionale e, naturalmente, attenti agli embardée!
Ciao Marco, ho visto anche io con interesse il film in questione. Non sapevo della storia dei due ‘fratelloni’ statunitensi e anche di tutta la faccenda ne sapevo superficialmente.
Certo che, se i riferimenti sono precisi, Mark Zuckerberg è veramente un bel figlio di p…………
Meglio i due canottieri, forse un pò tonti ma non spregiudicati e cinici. W noi!!!!!