Un Mondiale quasi ai nostri piedi. Quasi, perché alla fine la Germania, a parità di ori (quattro), è riuscita a spuntarla per una manciata di argenti in più anche se nel numero delle medaglie, sei contro undici, si è rivelata ancora una volta una potenza inarrivabile a livello Under 23.

Dalla fine di un ciclo all’inizio di un altro, l’Italia si è consolidata squadra d’alto profilo in questa categoria con il secondo posto nel medagliere. Ma, a differenza di Trakai 2012 (fine quadriennio), ora ci sono altri tre anni di lavoro per poter crescere ancora ripartendo da solide ed ottime basi. I miglioramenti più tangibili si vedono nel settore di punta maschile, praticamente a terra nel 2012. Settore dove, pur non potendo disporre Spartaco Barbo dei “pezzi da novanta”, i vari Lodo, Di Costanzo e Vicino a Piediluco per preparare il Mondiale dopo gli exploit di Coppa del Mondo, sono arrivati il titolo iridato del quattro con, il quarto posto del quattro senza e una dignitosa, pur se non del tutto soddisfacente, prestazione dell’otto. Proprio il buon risultato del quattro senza ci permette di evidenziare la bontà dei cambiamenti in corso d’opera, dopo le iscrizioni, apportati insieme al DT La Mura. L’obiettivo, evidentemente, non era soltanto vincere in una specialità sola, ma elevare il livello complessivo di due equipaggi. Scelta giusta.

Un’assenza pesante c’è stata anche nella coppia, parliamo di Luca Rambaldi, e non basta a spiegare la mancata competitività di doppio e quattro di coppia dopo che in queste due specialità, nel 2012, erano arrivati un bronzo ed un argento. Nessun dramma, sia chiaro, anche perché in questo settore sono scesi in campo giovani in grado di puntare al riscatto ed alla maturazione nei prossimi anni. Comunque, anche qui, una medaglia (storica) è arrivata anche qui grazie all’inesauribile Cardaioli.
Impressionanti Pesi Leggeri. Niente Mondiale per Andrea Micheletti, secondo in Coppa del Mondo con Peppo Ruta, ma, oltre a rivincere tre titoli mondiali con le splendide finali del due senza, del quattro senza e del quattro di coppia, arriva anche il quinto posto del doppio ed una buona performance del singolista Gherzi.
In campo femminile, luci ed ombre. Altalenanti le Senior, con il bronzo del due senza ed il podio sfiorato dal quattro di coppia insieme alle prestazioni sottotono di singolo, doppio e quattro senza, ed a livello PL (bentornata, Elena, dopo un lungo stop!) c’è ancora molto da lavorare. Tre finali, per le nostre donne, rappresentano comunque un buon punto di partenza (una in più del 2009) anche se, ad esempio nel 2011, c’è stata una miglior concretizzazione con gli argenti di quattro senza e quattro di coppia ed il quarto posto del quattro di coppia PL. Va altrettanto chiaramente detto che, dopo pochi mesi di lavoro, portare otto barche a un Mondiale Under 23, anziché ad esempio soltanto tre come a Trakai, è un atto coraggioso e, allo stesso tempo, aumenta certamente le possibilità di insuccessi. Ma, quel che non può essere chiamato diversamente da “merito” per Claudio Romagnoli, è la tenacia nel voler mettere alla prova le nostre ragazze, dando loro possibilità di miglioramento e di confronto con le pari età di tutto il mondo. Puntando, così, su una rosa sempre più ampia e guardando in prospettiva assoluta. Tutto questo, in prospettiva assoluta, pagherà.
Le foto sono a cura di Mimmo Perna