
Italia frizzante a Siviglia e gli Europei si chiudono bene con le prime cinque medaglie continentali della nuova gestione Abbagnale. L’Italia vede… doppio, scrivevamo venerdì sera dopo le batterie, e così è stato perché i metalli più preziosi arrivano grazie ai “pesanti” Francesco Fossi e Romano Battisti ed alle “leggere” Laura Milani ed Elisabetta Sancassani.

Gara thrilling nel doppio maschile per i due finanzieri, opposti a tre equipaggi di grande valore: la Lituania, finalista alle Olimpiadi, la Norvegia (prima in Coppa del Mondo nel 2012) e la Germania la Germania (già campione del mondo) settima ed ottava a Londra. La cavalcata di Fossi e Battisti è esaltante. Da manuale la seconda parte del percorso in cui gli avversari si inchinano al loro passaggio e la dimostrazione di superiorità, ancor meglio espressa con una chiusura principesca, appare più marcata rispetto ai 62 centesimi di vantaggio maturati al traguardo sui lituani.
Per Francesco e Romano, le due metà della seconda mela d’oro dell’Italia, è il primo titolo continentale. Per Elisabetta Sancassani e Laura Milani, invece, è la riconferma dopo l’assolo di Varese. Anche qui, a far la differenza, è la seconda parte del percorso. Appaiate alla Germania (finalista alle Olimpiadi) a metà gara, le azzurre iniziano una tremenda opera di martellamento che le conduce ai 2000 con 4”’72 si vantaggio su Mueller e Noske. La Polonia, terza, termina la sua fatica quando i fuochi sono già stati sparati… Brave Laura e Betta, brave a proseguire brillantemente un cammino iniziato con gli Europei di Varese e ben proseguito alla Trio2016 ed il Memorial d’Aloja.

Un finale all’arma bianca non è sufficiente, nel due senza Pesi Leggeri, a Guido Gravina e Giorgio Tuccinardi. Onore alla Svizzera, avanti a noi sin dal primo riscontro cronometrico e capace di accumulare 4”13 ai 1500. Guido e Giorgio gliene divorano ben tre negli ultimi 500 ed è anche questa una dimostrazione della buona condizione degli equipaggi italiani.

Due i bronzi. Dopo un lungo duello, a Germania (argento a Londra 2012) lontana, il quattro di coppia di Laura Schiavone, Giada Colombo, Sara Magnaghi e Gaia Palma mette fuorigioco la Danimarca. Quattro leonesse, sempre pronte a graffiare, vanno vicine anche all’argento che fugge, tuttavia, per colpa del prepotente ritorno dell’Olanda negli ultimi 250 metri.

I loro colleghi Matteo Stefanini, Simone Venier, Luca Rambaldi e Simone Raineri mantengono la quarta posizione nei primi 1000 metri e poi vanno a caccia degli avversari. Inghiottita la Svizzera, c’è fame di Polonia: Raineri&C divorano oltre due secondi nell’ultimo parziale ed il gioco di prue gli è fatale per soli 8 centesimi. Germania campione d’Europa e avanti, rispetto agli azzurri, di 2”18.

Tre medaglie di cartone, tre quarti posti dai connotati simili. Il due senza di Marco Di Costanzo e Matteo Castaldo lotta mille metri praticamente alla pari con Polonia ed Olanda per l’argento (Serbia campione d’Europa), poi tra i 1000 ed i 1500 qualcosa non funziona ed i due canottieri partenopei perdono contatto con le prime tre posizioni. Anche il doppio leggero di Andrea Micheletti e Pietro Ruta si inceppa nella stessa frazione di gara, risucchiato dalla Norvegia. Giù dal podio, nella gara vinta dalla Francia, per 2”11 (bronzo Svizzera). Il quattro senza leggero, variato in corso d’opera con Armando Dell’Aquila capovoga e Martino Goretti al terzo carrello (Livio La Padula al due, Elia Luini prodiere), impiega troppe energie nei primi mille metri per rimanere attaccato alla supersonica Danimarca. Così, prima la Repubblica Ceca prima dei 1500 e poi la Francia ne approfittano per mettere la freccia e sbarrare così la strada del podio.
Quinti, ma piuttosto staccati dalle prime tre posizioni in termini cronometrici, i singolisti leggeri Simone Molteni ed Enrica Marasca, il coraggioso due senza di Beatrice Arcangiolini e Gaia Marzari. Il quattro senza di Giuseppe Vicino, Sergio Canciani, Mario Paonessa e Vincenzo Capelli non ripete la buona prova del recupero, perdendosi troppo presto nei meandri di una finale che benedice Olanda (campione d’Europa), Romania e Germania. I diciannovi secondi finali di distacco dagli orange non rispecchiano il valore espresso nei precedenti appuntamenti di Piediluco.
I due otto, femminile (Benedetta Bellio, Giorgia Bergamasco, Federica Menegatti, Veronica Paccagnella, Selene Gigliobianco, Erika Faggin, Irene Vannucci, Sabrina Noseda, Camilla Contini-timoniere) e maschile (Leopoldo Sansone, Vincenzo Abbagnale, Emanuele Liuzzi, Fabio Infimo, Luca Parlato, Andrea Tranquilli, Andrea Caianiello, Rosario Agrillo, Gianluca Barattolo-timoniere), devono ancora fare molta strada per lottare alla pari con i migliori armi ma i ragazzi e le ragazze a bordo restano un patrimonio su cui continuare a investire in prospettiva futura. Le leggere Giulia Pollini ed Eleonora Trivella affrontano con la massima determinazione l’impossibile sfida con le “pesanti” classificandosi none nel doppio. Il decimo posto di Francesco Cardaioli e l’undicesimo di Alessandra Patelli completano la spedizione spagnola.
Appuntamento a domani per le pagelle azzurre.
La prima foto è a cura di Detlev Seyb (www.myrowingphoto.com), tutte le altre di Mimmo Perna (Canottaggio.org)