Nella notte tra il 7 e l’8 febbraio 2009, tra una Marlboro e l’altra scrivendo sul suo Power Book G4 adagiato sul letto dell’hotel Genio di Torino, l’Infiltrato Speciale scriveva il suo messaggio di congedo ai lettori di CanottaggioVero. Aveva appena compiuto 25 anni e deciso che non avrebbe più volato, spensierato e impertinente, come Peter Pan nell’universo remiero. Si sarebbe preso una grande responsabilità: mettere la sua professionalità giornalistica al servizio della propria passione, il canottaggio italiano, creando un nuovo ed apprezzato settore della Comunicazione. Voleva più visibilità per i suoi eroi: gli atleti e le atlete. Desiderava far conoscere maggiormente le loro imprese e le loro storie al grande pubblico. Prese così per mano la sua Wendy, la Federazione, e scese a terra. A detta di molti, lavorò bene sviluppando idee sempre nuove ed ottenendo risultati importanti nel suo campo. Non era più l’Infiltrato Speciale, ma semplicemente Marco Callai.
A novembre 2012 gli dispiacque molto separarsi dal Presidente Enrico Gandola e dal Consigliere di riferimento Sergio Morana, già al suo fianco nell’avventura di CanottaggioVero, ma, allo stesso tempo, provava gioia nel poter lavorare insieme a chi ha scritto le pagine più belle della Storia del Canottaggio: Giuseppe Abbagnale. Uomo buono, uomo schietto e sincero, uomo che fa della sua semplicità la sua grandezza. Uomo che mastica canottaggio ogni giorno da oltre quarant’anni. Il maggiore di tre splendidi fratelli canottieri, il nipote di un eccezionale allenatore. A dicembre Marco si sentiva parte del presente e del futuro della Federazione Italiana Canottaggio, sicuro di poter proseguire la sua missione alla luce anche delle testimonianze di stima e delle rassicurazioni, non richieste, ricevute prima e dopo le elezioni.
In realtà, nel tardo pomeriggio 2 febbraio 2013, ricevette la telefonata di un Consigliere federale. L’equivalente di una doccia gelida o di un fulmine a ciel sereno. “Mi dispiace molto, Marco, ma non sei stato riconfermato. E’ passata, per un solo voto, la linea del Presidente, ma comunque ti verrà proposto di rimanere come collaboratore”. Dal letto dell’Hotel Genio di Torino al salotto della casa di Genova. Uno sguardo nel vuoto prima di accarezzare i folti riccioli del cuginetto Davide di 2 anni e mezzo, insieme a lui nel momento in cui suonava il telefono, con un mezzo sorriso ed un chiaro invito. “Vedi di non crescere troppo in fretta, ricordati che è meglio esser Peter Pan il più a lungo possibile“.
Ciao Marco, poche tue parole ed esplode l’abissale differenza con l’attuale “comunicazione”. Basta guardare le sparute, tristi fotografie controsole da Siviglia. Dedicato a tutti coloro – pochi per la verità – che fingono di non accorgersene. Grazie per il tuo prezioso lavoro.
Ciao Marco, poche tue parole ed esplode l’abissale differenza con l’attuale “comunicazione”. Basta guardare le sparute, tristi fotografie controsole da Siviglia. Dedicato a tutti coloro – pochi per la verità – che fingono di non accorgersene. Grazie per il tuo prezioso lavoro.